Rick Cox ‘Fade’


(Cold Blue/Silenzio 2005)

Cold Blue continua da anni a rappresentare fieramente il versante più quieto
ed intimo della West Coast, un continuo sogno ad occhi aperti realmente libero.
Rick Cox in questo caso ci dona venticinque minuti di fascinoso e suadente incedere
figlio tanto dell’avanguardia quanto della frontiera interiore, possibile
connubio non incestuoso fra atmosfere alla Eno e squarci polverosi in odor
di Ry Cooder.
Sabbie umorali, malinconia diffusa, luci basse alternate a bagliori lontani.
Un commovente atto di ripiegamento emozionale.
Thomas Newman e Peter Freeman contribuiscono nella tessitura di
questa tela elusiva di segnali opalescenti iniettando nel corpo silenziose
armonie di piano e basso.
Cox e la sua chitarra tratteggiano un blues interiore che nella propria sagoma
impalpabile porta impressa a fuoco la lezione dolorosa dei sacri Skip James,
Mississippi Fred McDowell; Jesse Fuller e mille altri ancora.
Una sorta di spremitura umorale a caldo.
Minimale e delicato flusso nostalgico, colonna sonora per spazi aperti con nubi
all’orizzonte.
Gli orfani di casa Independent Project in queste note possono trovare
un rifugio caldo e sicuro.
Le mode si susseguono senza sosta, Cold Blue rimane una certezza.

Voto: 8

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