The Peppermints ‘Jesüs Chryst’


(Paw Tracks/Goodfellas2005)

The Peppermints sono un combo di stravolti habitué di sponde rock, sperimentali e immaginarie, che vaga dentro e fuori l’underground ‘made in the USA’ dal lontano 1997. Introdotti da tempo nel circuito ‘on the road’ di San Diego, il gruppo brilla per le proprie vene scalfite dal punk americano, squilibrato e velenoso, degli anni ’80. E come non avvalorare questa tesi, visti i persistenti appelli alla corrente hc / punk californiana di Biafra e Discharge.
A darne forma sono le menti alienate di Lil G’Broagfran, M-Ron Hubbard, Grim Graham, Ms. Hot Chocolate: tre donne ed un uomo che con “Jesüs Chryst” firmano il secondo full lenght, seguito nel 2003 da “Sweet Tooth Aboration” per la Pandacide e da un introvabile split per la Pet Set.
Provocatori e dissacranti scelgono d’inscenare un filone disseminato da rimandi biblico-cattolici (virulenti protagonisti dell’ultima cena in copertina), deturpati e violati da atteggiamenti non propriamente canonici. Un’estetica punk che si conferma conficcata dentro le pelli dure e acide dei protagonisti, tra l’altro a vivo contatto con un pizzico di avvenenza glam.
Il loro suono frulla, trita, unisce e spezzetta le frustrazioni rock di maniaci storici, quali GG Allin, The Fall, Melt Banana, Joan Jett, The Coachwhips, Wire e Noh Mercy, cucendosi ai giorni nostri con gruppi della stramba scuderia Load di Providence, del nome di Lightning Bolt, Coughs (come non avvicinare il suddetto allo splendido “Fright Makes Right”), Fat Worm of Error…
Tra le interiora del cd si dipanano nella mente voci di donne infuriate, incastonate tra chitarre dissonanti e sghembe (Yellow Rain, la caotica e spedita Snak 10), smarrimenti nel blues che mettono a ferro e fuoco il cervello (l’enfatico garage in Daughter), noise strepitato e martellante (la carica criminale di Rabid Frogs, l’assalto minimal-noise di Blüdudud). Spasmi garage che si rigonfiano, esplodono e si deflagrano durante lo ‘straziante’ avanzare del tempo, una virata che direzione le imprese di Carmen Coxon, Yes It Is, Eagles
Appoggiatisi su spiriti simili, nella successione di istanti, si intersecano i passaggi di Cousin, nevrotico rock and roll, Onion Salad, beffarda marcetta musicale, Red Wedding, White Wetting, pornografica e offensiva, Santorum, ballad folk e freak(ettona), Anxiathon, assurda, irreale e indisponente, 4th Of Ypur Life, lirica e metallica cavalcata, Grapefruit, eretto punk old style.
Da consumare a tutti i costi (e tutto sudore) sotto il caldo cocente dell’estate appena battezzata, in simbiosi con il citato “Fright Makes Right” dei cugini elettivi Coughs.
Un’occasione perfetta per conoscere da vicino l’ottima Paw Tracks, con un catalogo zeppo di lavori e progetti collaterali dei fantasmagorici Animal Collective.
Cosa si può desiderare di più dalla vita?
Nada…

Voto: 8

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