Deep End ‘Kiss The Light Goodbye’

(Fratto 9 Under the Sky/Zahr 2004)

Una volta (tranquilli non è una favola) dopo un concerto in cui s’erano gagliardamente esibiti i Mogwai, sentì dire ad uno spettatore rimasto folgorato dal suono: “Non sono restati perchè dovevano prendere l’astronave per Marte!!!”.
Questo aneddoto per dire che ascoltando ‘Kiss The Light Goodbye’, di presenze marziane ed extraterrestri se ne sentono e come; non raggiungono quei picchi di “violenza” ma compensano con un elettronica sapiente, la suite musicale dell’intero disco.
Un altro aspetto importante è la presenza di ritmi poche volte mischiati al post-rock: New Gold Daymare, con un intro simile ad una connessione modem, è un esempio di come il dub incontra trame chitarristiche inedite e ne nasce un’ottima contaminazione; energia vitale per un genere altrimenti destinato, a detta di molto, a ripetersi sempre su se stesso.
Dall’altro lato, pensando ad una canzone come C-floor, non possiamo non constatare l’evidente attaccamento alla “tradizione” del suddetto stile, ma non per questo valida dal punto di vista musicale, con un ottimo lavoro al basso che contrasta buoni riff di chitarra e voci aliene.
Inoltre se Blade Runner avesse una visione musicale, questa sarebbe di certo Of Androids And Electric Sheeps; impressionante per come evoca quella sospesa ed evoluta civiltà, piena di macchine in realtà fragilissime e molto inquiete.
Intrigante prova dopo ‘Tsunami’ (Love Boat Records 2001), in cui si allargano vedute e si maturano consapevolezze ed esperienze. Buon ascolto

Voto: 7

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