(Jungle Records/Rough Trade/Goodfellas 2004)
Ci sono certi gruppi che sembrano non voler mai star fermi, che sputano fuori side projects da tutte le parti ma senza grandi meriti nè riconoscimenti. Indubbiamente è il caso di bands che suonano da anni, ed infatti qui parliamo dei Fields Of The Nephilim, sicuramente una della realtà goth metal/rock più credibili degli anni ’80. E ovviamente dovremmo parlare anche dei Rubicon, dei Nefilim e così via… ma non ce ne sarebbe nè il tempo nè lo spazio. Limitiamoci a citare che i NFD sono la creazione dell’ex bassista dei Fields Tony Pettitt, altri tizi di cui non si conosce bene la provenienza e qualche incursione del chitarrista della formazione originale, Peter Yates.
Dunque, dovremmo forse aspettarci qualcosa di diverso dal solito goth metal/rock che abbiamo sentito per anni nelle varie formazioni della band inglese? No, direi proprio di no. Siamo sempre alle solite, quello stile fra ‘Elizium’ e ‘Zoon’ che tutti i fan hanno imparato a conoscere. Dunque pezzi piuttosto lunghi, testi alquanto sobri, batteria dal ritmo allegro e voce gutturale.
Francamente non vedo grandi motivi per ascoltare i NFD, non senza aver sentito prima i lavori dei Nefilim e dei Fields; neanche la produzione riesce a convincere, risultando piuttosto fangosa e mai adeguatissima. Carine Darkness Falls (il cui riff iniziale sembra scopiazzato da ‘Enough’ dei Gravity Kills) e Awaken II (Within Reach), ma in generale i pezzi sono sufficientemente interessanti. Sarebbe stato meglio se Yates fosse entrato in formazione stabile, visto che le sue incursioni son sempre degne di nota, ma pazienza.
Rimane il solito album per i fans dei Fields e per quelli che non possono stare senza un po’ di buon vecchio goth metal anni ’80. Nient’altro.
Voto: 7
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