Chevreuil ‘Sport’


(Ottonecker/Ruminance 2003)

No, questo non è il nuovo album del duo francese, per quello bisognerà ancora aspettare un pò, ma la riedizione del loro debutto del 2000. “Sport” non sarà un capolavoro come il loro ultimo “Chateauvallon” ma è comunque un buon album, sicuramente più riuscito del secondo “Ghetto Blaster”. Per chi non li conosce dirò che Julien (batteria) e Tony (chitarra), di recente scesi da Nantes in Italia per un paio di tour (grazie a Paolo Visci e la sua Rocket), suonano un math-rock con venature molto hard, come dire: gli Storm&Stress e i Don Caballero incontrano i Tool. Questa loro prima prova testimonia una “primitività” percussionistica ( l’iniziale Battiston e College ) e una minor cura della struttura dei brani ( rispetto magari a “Chateauvallon” ) che però non sa di ingenuità quanto di impulsività tenuta a freno a stento. Non mancano pezzi puramente math come ad esempio Montacute, segnalerei la stupenda Modenature in cui, ad un certo punto, si aziona un allarme che la batteria riesce a spegnere solo dopo essere andata in panico e poi l’omonima Sport ,dal peculiare incedere goffo e sornione, si libra poi in aria regalandoci attimi di musica veramente commoventi. Che dire in conclusione: gli Chevreuil sono gli Chevreuil (nel senso che hanno un proprio suono) e meritano senza dubbio il vostro ascolto (potrebbe nascere l’idillio).

Voto: 8

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