Advantage

“ADVANTAGE”

autore: Clock DVA

etichetta: Polydor

anno di pubblicazione: 1983

con: John Valentine Carruthers, Paul Browse, Nick Sanderson, Dean Dennis, Adi Newton, Hugh Jones, David Heppenstall, Katie Kassoon, Claude, Kenny.

Advantage sta in un trivio, prima di esso quella miscela di industrial, jazz ed elettronica che aveva fatto grandi i Clock DVA fino ai tempi di Thirst e, dopo di esso, da una parte l’espressione più sperimentale del leader Adi Newton, che trova sfogo nell’Antigroup, e dall’altra la riconversione dei Clock DVA a posse totalmente elettronica, motivo che li lancia nel torneo cyberpunk. Possiamo focalizzare questi brani dicendo che rappresentano il connubio fra no wave, disco music e vocazione dark – a coloro che ritengono quest’affermazione azzardata ricordo come i musicisti no wave fossero propensi a flirtare con tematiche dark, basti pensare alla regina notturna Lydia Lunch o a Robin Crutchfield (che lascia i DNA per dare vita ai Dark Day). Advantage è un concentrato di cultura noir, che rimanda alla letteratura di Léo Malet come al Davis di Ascenseur pour l’échafaud, dove l’oscurità cela uno spirito dannatamente romantico e finemente erotico, così come lo sono la conturbante voce del leader e gli arrangiamenti ricercati di Poem e Dark Encounter, recitato da beat generation, o di Tortured Heroine, Beautiful Losers e Eternity In Paris. I punti più deboli stanno nei brani estratti dai singoli – Resistance e Breakdown – che non riescono a replicare, nonostante l’assetto ritmato e compatto, la forza dirompente che in Thirst era stata privilegio di Four Hours. Nonostante qualche piccolo difetto mi sembra che il disco regga bene l’ingiuria del tempo e rimane molto più credibile di paccottiglia quale le patetiche Murder Ballads di Nick Cave o l’insignificante After Murder Park degli Auteurs. La versione CD include delle extra-tracks fra cui una versione della velvetiana Black Angels Death Song.