Derek Bailey Pieces for guitar

(Tzadik/Demos 2002)

Dopo l’ acclamato (giustamente) “Ballads” la ‘Tzadik’ ha pubblicato sul finire dello scorso anno questo disco contenente una manciata di composizioni di Derek Bailey incise nel lontano biennio 66-67. Si tratta di un Bailey per certi verso inedito, meno frenetico rispetto a quello che abbiamo sempre conosciuto, più riflessivo, quieto e in un certo qual modo romantico. La corde non vengono brutalmente pizzicate ma dolcemente accompagnate rendendo il tutto un soave canto psichedelico.
Toccante, da questo punto di vista, l’ode funeraria alla memoria del padre nel pezzo di apertura.
Erano i tempi in cui Bailey, partendo dalle coordinate tracciate da Webern (quasi un ossessione per lui, come egli stesso afferma nelle note), cercava di trovare una tecnica ed un linguaggio personale che gli permettesse di compiere un passo in avanti rispetto a quello che fin ad allora aveva fatto in ambito free-improvvisativo al fianco di personaggi come Tony Oxley e Gavin Bryars. Un disco bello oltre che importante anche se non si considerasse il fatto che è il fondamentale preludio alle magnifiche stagioni della ‘Incus’ e delle grandi collaborazioni.

Voto: 8

Link correlati:Derek Bailey on European Free Improvisation Pages

Autore: agguato@hotmail.com