Ground Zero ‘Plays Standard’

A parte le diverse strade intraprese in più campi Otomo Yoshihide
incarna il deus ex machina dietro cui si cela la poderosa macchina dei Ground Zero.
Ensemble alquanto numeroso (tutti nomi poco conosciuti) e ricco di strumenti (fiati, strumentazioni arcaiche e una forte componente elettronica), si cimenta con questo Play Standards a riprendere, rimodellare, e quindi ricreare totalmente vecchi temi di telefilm giapponesi anni 70, Kung Fu movie, ammiccanti temi esotici e anche la storica Where Is The Police firmata da due colonne portanti del jazz europeo: Misha Mengelberg e Steve Beresford.
Udire l’apertura grind di El Derecho De Vivir In Paz è come ricevere un pugno sul naso da Tyson (consigliato l’ascolto in macchina a tutto volume).
Those Were The Days mischia senza vergogna una musichetta charleston insieme al rumorismo più estremo e sadico. Folhas Secas sembra una samba scritta da Morricone in un momento di smisurata passione. Un semplice giro di chitarra, un’ organetto, un coro hippie, suoni estrapolati da diverse parti fa sembrare Washington Post Marchcome suonata dai Grateful Dead con l’aiuto di Merzbow.
Avanguardia col sorriso sulle labbra. Da ascoltare quando si è particolarmente sereni.

Voto: 7

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