AA.VV. ‘Card carrying supporters of romance’

Numerose sono, a tutti i livelli, le etichette degne di nota nel panorama indipendente globale che ci regalano ottima musica, ma ancor più eccitanti si fanno le cose quando due o più di questa realtà uniscono le forze per realizzare qualche progetto comune.
E’ questo il caso del cd in oggetto, una compilation dedicata a sonorità a bassa fedeltà provenienti da Europa continentale, Stati Uniti e Australia, risultato della collaborazione tra l’etichetta belga Morc Records e l’americana Balckbean and Placenta Tape Club .
La prima è frutto dell’intraprendenza di Wim Lecluyse, giovane musicista, noto nel mondo d.i.y. con il nome di Circle Brothers, pseudonimo con il quale si avventura il territori shoegazer/noise/post-rock/sperimentali e come componente dei Pernath, timida e gentile creatura lo-fi pop, che da qualche tempo a questa parte fornisce una colonna sonora alle mie nottate insonni in preda a struggimenti d’ogni sorta.
Nessuna presentazione richiede invece la Blackbean and Placenta, ormai una vera e propria istituzione, gestita da Mike Landucci, personaggio di culto che ha generosamente sponsorizzato decine di band e musicisti senza riguardo per genere prodotto, strumentazione usata o altro.
Come accennato poc’anzi, “Card carrying supporters of romance” focalizza la propria attenzione su creazioni a bassa fedeltà. Questo tuttavia è l’unico vero filo conduttore che attraversa il cd, dal momento che, sin dal primo ascolto, è ben chiaro come la raccolta in questione costituisca una celebrazione della creatività musicale a tutto campo. Si va dall’indiepop di A Boy Named Thor(Three in a bed), Jen Turrell (Annelies’ room), Rabbit in Red (Angels) e Sodastream (Sunday best) , al quasi jazz-pop Persons (People like us are like black holes); dalle melodie a bassa fedeltà dei già citati Pernath (Elnik), Thriller (Hide and sleep), Minmae (Handshakes in the landscape), Appendix Out (I feel like and elf), H.A.R.M. (Extinction level cement), The 100 Lists (Far from home) al pop psichedelico (Been there before) degli olandesi Bingo Trappers (che forse qualcuno ricorderà per i loro trascorsi su di un’altra storica etichetta, la californiana Shrimper di Dennis Callaci) fino al folk cantautorale di Will Simmons (Take two steps to the right) e Shy Rights Movement (Great western); dal rumore minimale che si alterna a momenti di caos (Untitled) degli americani Gang Wizard (alias Mike Landucci in persona in compagnia di Jacob Anderson, noto anche come Celesteville), al rumore spaziale (1 AM something, I’m sorry) targato Circle Brothers (ossia, come già detto, lo stesso Wim Lecluyse) e Zent One (Have some more carrots), alle sperimentazioni elettroniche di Larz (Breef blood for calculators). Ciliegina sulla torta è infine la presenza dei mitici indie-rockers Fuck (22no).
22 canzoni in tutto per tutti i gusti. Se volete davvero farvi un’idea di quale significato abbiano termini quali “indipendente” e “bassa fedeltà” al giorno d’oggi, adesso sapete che cosa dovete fare.

Labels:
Morc
Blackbean and Placenta Tape Club

Voto: 7

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Autore: acrestani@telemar.it