Malecane ‘Malecane’


(Autoproduzione, 2015)

Ultimamente dal triangolo magico torinese emergono solo cose notevoli in termini di musica indipendente. Quindi rendiamo grazie a Satana, o chi per lui, per aver intriso le terre piemontesi di oscurità, esoterismo e metal alternativo. Lo ringraziamo dunque, anche per l’omonimo debutto discografico dei Malecane, che, nonostante il pessimo gusto nello scegliersi il nome, dimostrano invece di sapere il fatto loro in termini di suono e composizione. Quattro tracce, 33 minuti circa, di ambient/drone metal scuro e intriso di synth. Le canzoni, per quanto lunghe, non risultano mai pesanti grazie ad un gioco di progressioni melodiche ossessive e ipnotiche, che tengono l’ascoltatore in fissa fino alla fine del disco come fosse sotto acidi, ma senza l’inconveniente di doversi preoccupare con che cosa sia tagliata la dose. Inoltre sentire l’eco degli Slint negli arpeggi di chitarra o gli Earth e gli Swans nelle distorsioni della stessa non possono fare che piacere ad un ascoltare di genere. Cosa aggiungere? Ah si: Oh Maligno, adesso che ci hai donato una scena metal alternativa nostrana, non è che si potrebbe anche eliminare l’hip hop dagli iPod dei fanciulli italici? Se fosse chiedere troppo anche solo un po’ di gnagna va bene lo stesso. Buon ascolto.

Voto: 7

Davide Giustozzi

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