Oh Lazarus ‘Good Times’


(Off Label Records 2015)

Ah, la bella America di una volta, quando la vita era fatta di pagliuzze di grano tra i denti, banjo, triple x e schiavismo. Gli Oh Lazarus la conoscono bene, tanto da confezionare un disco, ‘Good Times’, che sembra uscito da una menosissima notte nella Luisiana più rurale. Di interessante abbiamo però una atmosfera vagamente più dark e un suono più ricercato di quello che avremmo potuto ascoltare in una bettola piena di bifolchi dal cappuccio bianco facile agli inizi del secolo scorso. Molti strumenti della tradizione folk, blues e country si intrecciano esaltati dalla ottima registrazione, mettendo in risalto la qualità degli arrangiamenti. Notevole inoltre è la voce femminile che ci accompagna in questo viaggio sabbioso nel sud degli Stati Uniti, dolce quanto basta per farci dimenticare che questo viaggio è proprio noioso, e non per demerito del trio lombardo, ma per colpa di un genere vecchio di un secolo che non sembra avere più nulla di nuovo da dire neppure in patria. Dunque se di solito vi spaccate di drum & bass o tekno degustando sostanze di dubbia legalità, potrebbe risultarvi un pelino soporifero, se invece l’idea di una serata in veranda con alcolisti analfabeti che masticano e sputano tabacco mentre cantano di come sia bello il cielo dell’Arkansas, allora questo è il disco per voi. Buon ascolto!

Voto: 7

Davide Giustozzi

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