RareNoise Records Intervista

Una chiacchierata digitale con i tipi della RareNoise Records

di Marco Paolucci
uccio12@hotmail.com

15/02/2015: Nuova puntata della rubrica Quattro Chiacchiere Digitali, questa volta dedicata alla Rare Noise Records, etichetta discografica di stanza a Londra, dedita alla diffusione di artisti che contaminano piacevolmente jazz, rock, noise, funk e quant’altro. La trafila di domande di prassi la rivolgiamo a Giacomo Bruzzo e Eraldo Bernocchi, creatori e tuttofare della label in questione:

1. Prima raffica di domande: nell’ordine quali sono le origini dell’etichetta? Come è nata l’idea? Quali ispirazioni ci sono state? A quali modelli, se ci sono stati, si è fatto riferimento?

Giacomo: RareNoise nasce dall’incontro con Eraldo Bernocchi. Nel 2007 stavo facendo ricerca per un documentario che sarebbe stato incentrato sulle figure di Bill Laswell, Eraldo Bernocchi ed Otomo Yoshihide. In quest’ottica mi misi in contatto su MySpace con Eraldo – da un primo scambio espistolare e successive incontri di persona emerse la volontà di creare una piattaforma per sviluppare / proporre idee musicali condivise (RareNoise) e di collaborare ad alcuni progetti (Black Engine al Brancaleone nell’aprile del 2008 e Liquid Light a Genova a giugno dello stesso anno).
Se si vuole parlare di modelli artistici direi Laswell ed Eraldo stesso; se si vuole parlare di modelli incarnati da altre etichette, direi, per quanto mi riguarda la Cuneiform, la Rune Gramofon, in parte la MoonJune.

2. Veniamo alle domande sulla vostra filosofia operativa: le classiche Who? Why? What? Che ho trovato nel vostro sito. Qual è la filosofia alla base?

Giacomo: Trasversalità di genere (ovvero nessuna preclusione di genere, anzi si punta su lavori che assorbono in loro moltitudini di generi, quando possibile). Trasversalità di tempo (si cerca di lavorare con artisti che abbiano coscienza / memoria della musica degli ultimi quaranta e più anni e portino questa coscienza verso il futuro). Trasversalità tecnica, nel senso che non distinguiamo una produzione live da un lavoro di studio.

Eraldo: Energia, per me anche energia. Difficile che esca qualcosa che non ci ha intrigato a livello emotivo o energetico.

3. Andando più nello specifico come scegliete le produzioni?

Giacomo: Per mia esperienza, spannometricamente: un terzo sono produzioni che arrivano già fatte e/o richiedono solo supporto nelle fasi finali di lavoro; un terzo sono produzioni nuove di gruppi precedentemente entrati nella nostra orbita dall’esterno (vedi sopra);
un terzo sono produzioni nuove, nate da incroci, che noi stimoliamo ed incoraggiamo, fra artisti che abbiano in passato fatto uscire lavori con noi.

Eraldo: come afferma Giacomo, con in più il fatto che a me arriva un sacco di roba da ascoltare da gente che mai contatterebbe RN per una sorta di distanza culturale; la maggior parte la cestino ma qualcosa rimane e lì nel mezzo ci si possono trovare cose interessantissime.

4. Come scegliete i gruppi?

Giacomo: Vedi sopra.

5. Come sono i rapporti con i musicisti?

Giacomo: Diretti, personali, di amicizia, costanti. Agiamo spesso come “membri aggiuntivi” nelle nostre produzioni.

Eraldo: come sopra, aggiungo però che fin dal primo momento non ho mai voluto occuparmi della parte economica e finanziaria con gli artisti. Molti di questi sono collaboratori di lungo corso e si rischia, quando si tratta di danaro, di rovinare amicizie ventennali… cosa che è puntualmente accaduta…

6. Cosa pensate delle coproduzioni?

Giacomo: coproduzioni con altre etichette non ci interessano.

Eraldo: No. No, e ancora no. Alla fine il rischio è un gran casino e basta.

7. Potete/volete fare un bilancio di questo primo spaccato di uscite targate RareNoise Records, le produzioni migliori, le produzioni peggiori?

Giacomo: Bisogna capire come intendere “migliori” e “peggiori”. Parlerò quindi in termini di mio gusto personale. Secondo questo canone non esistono produzioni peggiori.

I lavori che ho amato di piu’ sono:

Berserk!, Twinscapes, Winter Garden, Naked Truth (Ouroboros), Metallic Taste Of Blood, Animation (Transparent Heart), The New Standard, Plymouth, Red Hill, Chat Noir, Spin Marvel (Infolding – che esce fra un mese), Lorenzo Feliciati (KOI), Parched.

Eraldo: sono troppo coinvolto a livello personale per poter rispondere obiettivamente.

8.Con chi vi è piaciuto collaborare sia come produttori sia, Eraldo Bernocchi, anche come musicista?

Eraldo: tutti, mi sa che abbiamo un filtro che esclude automaticamente la gente che alla fine ci starebbe sulle balle… tendono ad andarsene da soli.
Abbiamo un ottimo rapporto con tutti, siamo chiari da sempre, non c’è possibilità di fraintendimento e lasciamo la massima libertà a chiunque di fare ciò che ritiene opportuno. Siamo l’antitesi del 90% delle label per dirla tutta.

Giacomo: Tutti, senza esclusione.

9. Con chi vorreste collaborare, quali sono i vostri “artisti nel cassetto?

Giacomo: Pat Metheny, Brian Eno, Gaudi (per fare un lavoro simile a Dub Qawwali), Billy Gibbons.

Eraldo: Eno, Tom Araya, Metheny, Ennio Morricone, la lista potrebbe essere lunga…

10. Come vedete la scena musicale italiana e quella internazionale – live, produzioni, festival, e quant’altro – nella vostra veste privilegiata di “italiani all’estero”?

Giacomo: Il prosciugamento del fatturato discografico non e’ stato compensato adeguatamente con il fatturato live. Momento quindi difficile, di transizione (e per questo molto interessante).

C’e’ un’abbondanza sbracata di musica di tutti I generi là fuori, non tutta di grande livello.

Il rumore di fondo e’ aumentato enormemente. Ci sono vincitori e perdenti in questo scenario squassato – i vincitori ti diranno che viviamo nel migliore dei mondi possibili; i perdenti (o coloro che comunque per svariati motivi stanno facendo fatica ad adattarsi) ti diranno che era meglio prima.

Io credo che mai come ora sia essenziale per un artista lavorare con controparti, discografiche e non, che abbiano ambizioni di “nicchia globale” e che perseguano linee curatoriali originali e consistenti. Noi cerchiamo di offrire proprio questo tipo di canale.

Eraldo:
Io vivo in Italia anche se sono ormai più di 20 anni che sono emigrato artisticamente, e mi accingo a farlo anche fisicamente. Il mio è un osservatorio privilegiato se vogliamo perché osservo lo sfacelo di questo paese dall’esterno, ma ci sono anche dentro. Insomma, una situazione un pelo surreale.
E’ una domanda che mi hanno fatto molte volte. Non c’è più nulla da dire che non sia già stato detto. A parte alcune realtà vive e vegete, che sono uscite dai confini del “paesello”, qui è tutto marcio. Fermo, ammuffito. Come il paese stesso. Siamo sempre derivativi in ogni cosa, in ritardo su tutta la linea, burocraticamente verminosi. Insomma, è un luogo osceno dove pensare di vivere di musica l’Italia. Chi ce la fa è perché o si sbatte all’inverosimile accettando condizioni infami, o trova fonti di reddito che non provengano dalla vendita dei dischi che ormai tanto non si vendono più. Oppure, se sei fortunato, puoi partecipare a Sanremo, quest’anno ci sono Albano e Romina come ospiti. L’Italia è una macchina del tempo ferma.

11. Per finire la classica domanda: mi parlate dei vostri progetti futuri come label?

Giacomo:

2015:

Fine Febbraio:
Spin Marvel (Infolding) – Nils Petter Molvaer, Martin France, Tim Harries, Terje Evensen
Free Nelson MandoomJazz – Awakening of A Capital

Fine Marzo:
Merzbow, Mats Gustafsson, Balazs Pandi, Thurston Moore (Cuts Of Guilt, Cuts Deeper)
The Spanish Donkey (RAOUL) – Joe Morris, Jamie Saft, Mike Pride

Fine Aprile:
Metallic Taste Of Blood II – Eraldo Bernocchi, Colin Edwin, Roy Powell, Ted Parsons
Lorenzo Feliciati (Koi) – con Steve Jansen ed Alessandro Gwis

Fine Maggio:
David Fiuczynski’s Planet Microjam – FLAM! – con Rudresh Mahanthappa

Fine Settembre:
Naked Truth III – Graham Haynes, Lorenzo Feliciati, Roy Powell, Pat Mastelotto

Fine Ottobre:
Slobber Pup II – Joe Morris, Jamie Saft, Mats Gustafsson, Balazs Pandi

Fine Novembre:
Animation (Machine Language) – Bob Belden, Bill Laswell, Pete Claggett, Roberto Verastegui, Matt Young.

Eraldo:
A parte quanto elencato da Giacomo, il debutto di Mangiati Vivi, un nuovo tour di Obake, un edizione speciale per i 30 anni di Sigillum S, un album di Sigillum S con Tony Wakeford, un progetto solo di cui ora non posso ancora parlare e molto altro.

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