Black Fluo ‘Billion Sands’

(Pulver Und Asche Records 2014)

Splende di fredda luce metropolitana e di sensuale, tormentato
abbandono, “Billion Sands”, notevole debut album per
questo quartetto di Chiasso.
Persuasivo ibrido acustico/digitale,
tra ambient sfatta e sfrigolante e romanticismi decadenti d’impatto
post punk.
Di caos in arrivo all’orizzonte, annusato ma non
esposto.
Di solitudine e luci multicolori, persi in un’affannosa
ricerca di spazi aperti.
Tra volteggi che paion sfuggiti dal
songbook dei Tuxedomoon (La Fin, con ospite il
violoncello di Zeno Gabaglio), enigmatici segmenti di spoken
urbanizzato al neon, buoni per una eventuale re-edition di “From
Brussels With Love” (Whisper), cupe litanie
soundtrack/Swans (Death Of A Sun), l’eccezionale resa
che danno del traditional Scarborough Fair, osservazione
perimetrale di cumuli di scultoree rovine, prossima ai Breathless
(Les Vagues Caleidoscopiques).
Una lenta panoramica su
campo vuoto, con la nostalgia che divora l’anima.
Fra i lavori di
quest’anno.

Voto: 8

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