(Innova 2014)
Dan Becker è un compositore americano molto interessato al concetto di processo, che egli cerca di trasporre dal campo delle scienze naturali a quello artistico. Quando declinato in brani dall’andamento accelerato e dal carattere spiccatamente dinamico, esso dà luogo a un motorismo post-minimalista che, nelle sonorità esuberanti e abrasive e nella grande energia sprigionata ricorda certi lavori di Steve Martland o Luois Andriessen; oppure, nelle brevi rivisitazioni bachiane per pianoforte, a polifonie barocche, leggermente spiazzanti nelle loro volute sfasature ritmiche. Non mancano tuttavia, sempre partendo da un rigoroso impianto formale, brani più meditativi e intimistici, venati di nostalgia, come quello che dà il titolo all’album, e che ne rappresenta forse l’episodio più riuscito.
Voto: 7
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