(Kendra Steiner Editions 2012)
C’è molta delicatezza primordiale in ‘Sweet Days Of
Discipline’.
Undici flebili emissioni, che son soffi e baci
umidi di terra.
Atmosferiche captazioni, che sembran giungere da
una cantina in penombra, generate fra muffe e memorie in attesa di
esser riavvolte.
Per riproduttori a nastro, sciancati, semi
funzionanti ed a basso costo, qualche effetto, del vinile (forse),
inceppato.
Serena ciclicità di un suono, tiepido e
screpolato, che è faccenda oziosa stabilir in quale calderone
s’inserisca.
Un flusso naturale e luminoso, manipolato e
stratificato al minimo sindacale.
Di contemplativa gioia
sottilmente malinconica, come una fase post orgasmica, vissuta con le
spalle immerse nell’erba e le braccia incrociate dietro la
testa.
Ancora, ancora, ancora.
Nessun ansia metropolitana, a
distoglier dall’attimo.
Musica meravigliosa (ed altra che lo
riguarda, in varie forme ed altrettanto meravigliosa, la troverete su
Ecstatic Peace!).
Voto: 8
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