Peter Broderick ‘These Walls Of Mine’

(Erased Tapes 2012)

Che bello!
Ispirato e leggero come soffio, “These Walls
Of Mine”.
L’americano a Berlino, Peter Broderick
(anche con i danesi Efterklang), in casalinga solitudine, con
un microfono ed un portatile, registra e mette (gratis) online,
canzoni ed ideuzze sparse.
Ognuna con una foto e parole a fargli
compagnia, i commenti giungono, ed è quel che si vuole.
Ci
vuole il boss della Erased Tapes, a convincer Peter, a tramutarle in
un lavoro più ambizioso.
Ed è un amore di regalo
quest’opera.
Leggere proposizioni danzabili, argute e delicate,
dove s’evoca il folk, il soul, il gospel ed il rap.
Uno studio
sulla parola, semplice, asciutto, inventivo ed istintivo.
Con la
voce che tiene insieme violini, chitarre e bassi, tastiere,
percussioni, beatboxing, glockenspiel, piano e field recording.
Un
dialogo in continua sovrapposizione, intimo ed accogliente, dove, fra
l’attacco di Inside Out There e la conclusiva Til Danmark,
nulla è zavorra.
Arthur Russell approverebbe
convinto (ed idealmente, la distanza fra i due artisti, in questo
frangente, è minima).
Bello ma proprio bello, come i mici
che Peter adora.

Voto: 8

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