Merzbow Gustafsson Pandi ‘Cuts’

(Rarenoise 2012)

Metti insieme tre sperimentatori sonori estremisti del noise e dell’avanguardia electro-jazz-noise e otterrai un risultato stratosferico.
C’è poco da fare ci sono supergruppi e supergruppi. In molti casi il risultato delude ampiamente le aspettative, in questo caso il prodotto finale è andato ben oltre le aspettative.
È vero che John Zorn ha detto già molto rispetto alle estremizzazioni cui si può giungere con i deragliamenti del jazz verso il noise, l’hc o il metal, ma non ha detto tutto. A tentare di completare il quadro, dando un notevole e autorevole contributo ci pensano Merzbow (Masami Akita), l’etremismo sonoro elettronico fatto persona, Balazs Pandi, batterista ungherese che ha suonato tra gli altri con gli Zu, e Mats Gustafsson, saxofonista free svedese, uno dei nomi di punta dell’avanguardia jazz.
In quasi 72 minuti, divisi in cinque tracce, di cui tre sono intorno ai venti minuti, il trio manda scosse telluiche alle orecchie dell’ascoltatore, con massicce dosi di electro-noise, spezzettato dalla bateria improvvisata e spesso sincopata, che in più occasioni si congiunge con un sax inebriante e liberissimo di andare dove vuole.
La sensazione dominante è che il trio si sia incontrato senza preparare nulla, ma che abbia improvvisato in presa diretta.
Della serie quando ci si lascia trasportare soltanto dall’istinto e dalla musica si può arrivare in territori inesplorati.

Voto: 9

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