Nick Brooke ‘Border Towns’


(Innova 2013)

Rispetto ad altri lavori ambientali, di cui la Innova è specialista, questo Border Towns di Nick Brooke si distingue per diversi motivi. Vi è infatti il palese tentativo di donare, ai frammenti sonori che disegnano lo sfondo/l’ambiente, una sorta di narrazione, una precisa direzione: ecco allora che le diverse sezioni possiedono ciascuna un proprio carattere, a seconda dei frammenti preregistrati che vengono offerti all’ascolto. Si tratta di estratti quanto mai variegati – si va da Aaron Copland a Bruce Springsteen, tanto per capirci – allo scopo di dare un’immagine soddisfacente e suggestiva dell’America musicale del Novecento. Altra novità significativa è che con tali tracce sono chiamati a dialogare dei cantanti veri e propri, le cui voci si sovrappongono a quelle provenienti dal registratore, il che dona una sensibile e calorosa qualità “live” ai singoli pezzi. Tutto ciò, però, va detto, non evita a Brooke la frequente ricaduta in quello che chiamerei “effetto zapping” tipico di molta musica ambient (ma non solo): sempre troppo casuale pare il succedersi degli eventi sonori, e più che la ricerca di un senso profondo, la trama musicale soddisfa la stessa passeggera curiosità che abbiamo quando, ascoltando una stazione radio, ci chiediamo “chissà quale pezzo metteranno su, ora…”.

Voto: 6

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