Inferno ‘The fall and rise and fall of Inferno sci – fi grind’n’roll’

(Subsound Records 2012)

Si divertono a sbeffeggiare alcuni grandi classici del rock degli anni ’70 gli Inferno, con questo loro nuovo disco. Lo stesso titolo è un omaggio ai ragni marziani di boweiana memoria, così come in scaletta sono presenti due omaggi, del tutto particolari agli Iron Maiden.
Tuttavia, nelle quattordici tracce, racchiuse in poco meno di trentadue minuti, non c’è nessun riferimento né al duca bianco, né agli alfieri del metal inglese.
Lo stile del quartetto romano resta sempre il grind-core forsennato con influenze metal ed elettronica.
Quasi tutti i brani sono tiratissimi e se nei dischi precedenti si sentivano in maniera marcata le influenze di Sick Of It All, Gerda e Breach, in questo nuovo lavoro, gli Inferno sono riusciti a trovare una loro strada, meno derivativa, puntando su maggiori influssi elettronici, che in qualche modo vanno a completare l’hc, tranne nel divertissment di Codemane-Radagirl, nella quale è presente un intermezzo di funk elettronico. Ovviamente i noisers non mancano in tutto il disco, ma sono maggiormente presenti in Dead man walking, dove le chitarre sono più pulite e taglienti. In alcuni casi sono presenti cambi di tempo (Meet the meatball) e intriganti intrecci di noise ed elettronica (We are the Romulans).
È questa la vita italiana al grind-noise-hc, il miglior modo per rinnovare e rendere attuale l’hardcore.

Voto: 7

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