Gianluca De Rubertis ‘Autoritratti con oggetti’

(Niegazowana / Venus 2012)

Quest’album dovrebbe chiamarsi “ Ammicca anche tu come Serge Gainsbourg e le donne cadranno ai tuoi piedi”. De Rubertis accantona per un momento il progetto de Il Genio per darsi alla carriera solista. In questo disco gioca a fare il piacione sensibile e dal fascino retrò tra valzer, violini romantici, piano, sospiri e voce baritonale cantando di amori perduti e di donne che gli hanno spezzato il cuore o acceso le sue notti di passione. Tutto intuibile già dalla bella copertina dove lui è accerchiato dal suo harem di belle e languide ragazze. Una gran cornice se non fosse che tutto ha un che di grottesco, perché non basta imitare il buon Serge per avere il suo carisma, e qui infatti si sfiora la noia. Ho sempre pensato che la forza di De Rubertis fosse nei testi e in effetti qualcosa di buono qui c’è ma nulla è degno di nota. Nonostante le svariate collaborazioni (tra i vari nomi spiccano Dell’Era, D’Erasmo, Gabrielli e Corti) l’unico episodio davvero riuscito sembra essere il singolo di lancio Mariangela che incarna bene lo spirito dell’album, o meglio mostra tutte le caratteristiche del disco in un colpo solo. Il resto è una ripetizione. Un album decisamente indifferente, tutta apparenza e poca sostanza.

Voto: 2

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Autore: rakyrock@hotmail.it