The Megs ‘Jealousy’


((R)esisto distribuzione 2011)

A volte non capisco se i fogli di presentazione ci vengano mandati per prenderci in giro o abbiano veramente intenzione di affermare certe cose. In questo caso, ci vien detto che il cantato inglese dei The Megs sia “bene interpretato”… a me ricorda Antonio Albanese nelle peggiori serate, magari sarà pure fatto di proposito ma quando devo sentirmi liriche tipo “move my hand with your tits”, anche no (a parte la difficoltà anatomica della cosa…).
I tre piemontesi propongono una sorta di rock, pseudo anni settanta, che immagino abbia intenzione di giocarsela tutta con la melodia e l’orecchiabilità dei pezzi, visto che non c’è molto altro di notevole. Complice anche una produzione moscia che più moscia non si può, ‘Jealousy’ scorre via come melassa tra “fucking” buttati lì a caso (tipo in Good Morning), espressioni di machismo che potevano aver senso quarant’anni fa e quintali di noia dopo la metà disco. Salverei giusto Future, perlomeno si distingue un minimo.
A volte sembrano un gruppo di liceali che gioca a fare i grandi, ma poi ci si accorge che la professionalità i nostri l’avrebbero pure, ma non è così che si fa del drunk’n’roll, né tantomeno del rock serio. Si decidessero.

Voto: 4

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