Robert Moran ‘Trinity Requiem’


(Innova 2011)

L’anniversario del decennale dalla tragedia delle torri gemelle, occorsa come è noto l’11 settembre del 2001, è stato celebrato da molti dei principali compositori statunitensi, che si sono visti commissionare opere a scopo commemorativo. Steve Reich, ad esempio, ha scritto per il Kronos Quartet un trittico di grande drammaticità e vivo realismo. Robert Moran ha invece scritto il suo Trinity Requiem imbevendolo di mesto e riservato dolore. Si tratta di un lavoro corale in otto sezioni, per coro, arpe, violoncelli e organo. L’aggiunta di un coro di bambini acuisce quella spontaneità, quella tenerezza che già si presenta dal delicato tessuto strumentale, dalla semplicità della scrittura, dalla moderazione dei toni. La maestria di Moran nella scrittura vocale emerge con ancor maggiore evidenza nei successivi due brani, Seven Sounds Unseen e Notturno in Weiss. Qui le linee vocali si succedono come le creste di un’onda continua, emergendo per impercettibili sovrapposizioni polifoniche su un fondale armonico omogeneo, disegnando scenari di estatica e celestiale bellezza. Chiude il cd un bel remix del Requiem, impreziosito dall’aggiunta delle percussioni, tratte da un altro lavoro di questo compositore ancora così ricco di ispirazione.

Voto: 8

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