Welles ‘Radical Shit’


(Bloody Sound Fucktory records 2011)

Uscita come terzo volume per la collana Ectoplasmi della Bloody Sound Fucktory, Welles è il progetto solista di Massimo Audia, chitarrista milanese che ben conoscerà chi bazzica i Satantango; il nostro si dedica a tempo perso a questo misto di elettronica e pop alienante.
Finora i lavori hanno circolato principalmente a livello underground, con un paio di cd-r, è stato quindi l’interesse della Bloody Sound a far uscire pubblicamente un paio di album, così continuando con questo nuovo ‘Radical Shit’. Composto da quindici pezzi, quasi tutti di breve durata, in cui Audia si diverte a giocare con la chitarra e l’elettronica, rivistando l’idea cantautoriale sotto un’ottica di alienazione e distanza.
E non solo, Welles si diletta in una serie di esperimenti andando anche a toccare il rock e il country; il fatto che il nostro si diverta non poco si evince non solo dai titoli piuttosto sardonici (Fuck Norris, la trascinante Mc Death) ma anche dalla costruzione dei pezzi che, sotto la coltre di fredda elettronica, spesso nascondono ritornelli virulenti (Animal Sock) e andamenti blues, con tanto di armonica che spinge in Salamander, che coinvolgono. Here She Comes, invece, sembra un remix electro degli Shellac!
Certo, difficile muoversi al di là della curiosità, in quanto ‘Radical Shit’ non trasmette la sensazione di essere qualcosa di più che una raccolta di pezzi, senza grande coesione. Ciò non detrae dal valore della proposta però, da recuperare. Potrete trovarlo sul sito della Bloody Sound, a sette euro, in un’elegante confezione cartonata.

Voto: 7

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