Nikki Louder ‘Our world died yesterday’


(Moonlee Records 2011)

Abrasivi come pochi, questi tre sloveni, con ‘Our world died yesterday’, pubblicano il secondo lavoro, che non è, come accade spesso, il disco problematico. Anzi il trio sloveno, formatosi quattro anni fa, dimostra di essere in grado di suonare un noise claustrofobico, degno della migliore tradizione di stampo U.S.A. ed Europea. In queste nove tracce sono rintacciabili echi di Unsane, Neurosis, Raised First e Gerda.
Il sound è claustrofobico e senza alcuna concessione alla melodia. Il trio prosegue in maniera disordinata, sputando liriche surrealiste e miscelando l’hardcore, il noise ed il math, sempre con il volume sparato al massimo.
Disperante è Elephant, il cui hardcore è associabile a quello dei Naked city e degli ultimi Zu, per non parlare del noise tellurico di Audrey Horne o della nevrotica Oversized sunglasses con quella lunga coda finale claustrofobica ed infernale.
Colpisce poi l’accoppiata delle ultime due canzoni. La prima trasmette il senso dell’Apocalisse (Attacked), mentre la seconda il day after (Quiet buzz), come il senso della fine del sociale di ‘The road’ di McCarty.

Voto: 8

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