Juggernaut ‘…Where Mountains Walk’

(Subsound Records 2010)

Un debutto sopraffino firmano i laziali Juggernaut sotto l’egida della Subsound, “… Where Mountains Walk” è un monolite post-metal dove convergono tendenze neurosisiane, narcotiche inflessioni doom, assalti frontali death, e persino un pizzico di gore riscontrabile in certe connessioni vocali. Una prova di forza e rumore, dunque, intervallata da lunghe estasi melanconiche, sognanti, dove troveranno spazio misture di prog e post-rock (Of Snakes and Men, l’atmosfera surreale presente su Ghostaface), impensabili ritmiche jazzy (il centro nevralgico di Flamingoes), manifestazioni gotico-cameristiche (l’opening di Seven Companions and an Empty Chair), romanticismo neo-folk (A Fish Called Atlantis contaminata da un mixage di tribalismo percussivo e archi), franamenti sludge (Nailscratched), orgoglio metal (Day of the Dances), nitide e costanti cadenze elettro-acustiche (in The Bridge and the Shepherd l’aria si tinge, tout cour, di contemporanea), atteggiamento teatrale (l’andamento recitativo in Diario).
Creativi, eccelsi tecnicamente, e soprattutto, italiani.

Voto: 8

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