Tempelhof ‘We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End’


(Distraction Records 2009)

Dovevano dar vita ad un duo folk, Paolo Mazzacani e Luciano Ermondi. Ed invece eccoli che se ne escono con un album di elettronica cinematica e romantica. Merito di un viaggio di Mazzacani a Berlino, culminato con la visita all’aeroporto di Tempelhof. Affascinato da quella visione, il nostro tornò nella natia Mantova e convinse l’amico a recuperare alcune tracce che questi aveva conservate nell’hard disk del suo computer e che originariamente erano destinate ad un progetto dance. «Quasi per scherzo – afferma Mazzacani – iniziammo a registare alcune linee di chitarre, qualche synth, a rivedere la struttura più e più volte». Ed è grazie a questo “gioco” che è nato l’esordio del duo – che, a questo punto, non poteva che chiamarsi Tempelhof -, “We Were Not There For The Beginning. We Won’t Be There For The End”. L’album, il cui titolo è una citazione de “Il pasto nudo” di Burroughs, miscela in maniera sapiente malinconiche melodie pianistiche, elettronica ambient, beat stranianti e rumorismi da shoegazer consumati. Brani come Ten Year After, Berlin, Enjoy Neukölln, Song For Lily, Alice e We Were Not There For The Beginning, We Won’t Be There For The End conquistano per il loro muoversi in punta di piedi lungo il sottile crinale che separa la quiete dalla tempesta – sonora ed emotiva. Dieci tracce che condensano in maniera perfetta la ricerca sonora di artisti come Brian Eno, My Bloody Valentine e Kraftwerk e che dal vivo i nostri accompagnano alla proiezione di una serie di filmati dei primi del ‘900 appartenenti all’archivio della Cineteca di Bologna, creando così un effetto altamente suggestivo.

Voto: 7

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