Clerville ‘Killing Polar Bears’

(Red Birds/Promorama/Seahorse 2010)

Si rinverdiscono i fasti della scena musicale catanese, all’ombra dei più blasonati Uzeda e Barbagallo (per non parlare di sua maestà Carmen Consoli…), con l’uscita del disco di esordio dei Clerville, terzetto attivo dal 2003 ma all’esordio solo quest’anno sulla lunga distanza.

Rispetto ai nomi citati, questa band si immerge in atmosfere più cupe e dilatata, ronzanti e sognanti al tempo stesso, figlie del rock che si liquefa precipitando nell’oblio. Siamo tra post-rock, slo-core ed ambient, tra Sigur Ros, Slint e Mogwai, come se l’ambiente lunare della cima dell’Etna fosse la testa di ponte per un viaggio ideale verso i geyser e i ghiacci eterni dell’estremo Nord. Come anche il titolo dell’album (un po’ sinistro a dir la verità, “Uccidendo orsi polari”) ci suggerisce.

Sei tracce per 37 minuti di musica strumentale in slow-motion dove chitarrismo ed elettronica ambientale si fondono e confondono senza per questo dimenticare la ritmica. When I Was An Angel, che apre il disco, ne è l’emblema. Il pezzo scivola via tra cambi di mood sfumati che affogano in un finale in cui il feedback viene dosato per creare un effetto quasi lisergico. Telkens Weer si schiude invece su un beat più robusto, virando verso un’acidità immersa in un rombo gracidante. Con Bubble Grass ci spingiamo verso lidi più eterei: le chitarre sprofondano, restano solo sibili sintetici ectoplasmatici che rimandano a incubi carichi di un dolore lancinante che nella parte finale esplode in tutto il suo fragore elettrico. Nella title track la formula non cambia rispetto alla precedente, mentre in 667 è la chitarra a tornare a svettare, spostandosi in territori non troppo lontani dai Sun Kil Moon. Il gran finale si realizza in Gli Anni 70 Sono Finiti Da Un Pezzo, lunga cavalcata tesa e a tratti rabbiosa.

Un gran bel lavoro questo dei Clerville, senza crepe anche se senza picchi di eccellenza. L’ennesimo cavallo vincente sul quale hanno deciso di puntare Paolo Messere (Red Birds Records è una divisione della sua Seahorse), che si conferma talent scout dal fiuto infallibile.

Voto: 7

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