Mario Cottarelli ‘Prodigiosa Macchina’

(New LM/Crotalo 2007)

Far passare ulteriori tre anni prima di riuscire a recensire speriamo non faccia troppo arrabbiare il buon Mario Cottarelli, già costretto ad aspettare trent’anni prima di vedersi pubblicato questo album. Eh sì, perché il nostro non ha avuto di certo fortuna nella sua vita artistica. Nel 1975 questo disco che ha visto la luce solo 3 anni fa era già pronto ed in procinto di essere pubblicato come prima fatica del nostro. Ma proprio quando nel 1977 la Divergo si decide a pubblicarlo, nel giro di qualche mese chiude i battenti e lascia a piedi il poco più che ventenne Cottarelli. Ma Mario non si dispera ma lascia la via della musica prog, il suo grande amore, e imbocca quella della dance e della musica commerciale, sfondando negli anni ’80 come compositore e arrangiatore al fianco di gente come Ivana Spagna e Claudio Simonetti. Passano gli anni e nel 2005 il cremonese tira fuori dal cassetto quei brani mai pubblicati negli anni ’70, li riarrangia, ne cambia i testi e da solo esegue il tutto dando alla luce “Prodigiosa macchina” che esce nel novembre 2007 grazie alla New LM Records.

Dopo questa doverosa premessa, entriamo nel vivo dell’album. Tre tracce per oltre quaranta minuti sulla scia della musica progressiva italiana degli anni ’70, a cavallo tra Banco del Mutuo Soccorso, Area, Genesis e Vangelis. Elettronica ed art-rock con un approccio fortemente classico (per capire ascoltare i virtuosismi pianistici all’inizio di Il Pensiero Dominate) si mescolano nelle lunghe suite di Cottarelli, caratterizzate da quell’ermetismo nei testi e da un’ariosità musicale che è quella che ha fatto la fortuna dell’ultima vera corrente musicale che ha visto l’Italia all’avanguardia.

Il grande limite del disco è però l’altra faccia della medaglia della storia di quest’uomo che tanto ha creduto nel suo sogno prog: il suo essere fuori tempo massimo. Pur ineccepibile tecnicamente, profondo fin quasi al barocchismo nelle liriche ed anche piacevole a tratti, suona quasi come un reperto archeologico reazionario dopo anni di musica commerciale. Per amanti del genere, gli altri ci riderebbero sopra.

Voto: 5

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