The Weed ‘…And The Evening Dies’


(Autoprodotto 2009)

Non è un disco d’esordio per i piacentini The Weed, ma scopro solo in questi giorni che sono una realtà già attiva da 7 anni e con alle spalle un paio di ep autoprodotti che avevano interessato anche label straniere. Sono in cinque, e fanno tanto casino: stoner, metal e il lato più duro del grunge sono le coordinate stilistiche del gruppo, caratterizzato da un sound molto ruvido, sporco, nauseabondo nella violenza e l’accanimento sui distorsori (soprattutto nella title track e in Alone), ma veramente potente, e sicuramente di ottima fattura. E non penso di bestemmiare se dico che in alcune parti risuonano gli echi dei Nirvana più ruvidi, quelli pre-‘Nevermind’ per intenderci.

A parte la deplorevole e scialba Daybreak (il cantato femminile di Monica Sardella e una creatività non certo ai massimi rende la traccia simile a quella di una Anouk in crisi isterica), il lavoro martella con incedere graffiante e quasi mai monotono, concedendosi anche qualche venatura più vagamente psichedelica (Silence, Your Choice).

Giudizio assolutamente positivo per la band emiliana, il cui limite sta però nel proporre una musica forse un po’ fuori tempo, cosa che a giudizio del sottoscritto non potrà che limitarne l’affermazione. Da tener d’occhio comunque.

Voto: 7

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