Erdem Helvacioğlu ‘Wounded Breath’

(Aucourant Records 2008)

Il compositore turco Helvacioğlu ha un curriculum di tutto rispetto: collaborazioni con Elliot Sharp, Bang On A Can e molti altri personaggi dell’avanguardia contemporanea, partecipazioni a festival internazionali, menzioni su riviste importanti (All About Jazz ha inserito il suo precedente Altered Realities nella top 2007) e molto altro. Probabilmente sconosciuto al pubblico italiano, si presenta oggi con questo suo ultimo lavoro in gran forma.
La sua è la tecnica degli artigiani dell’elettronica contemporanea che si piega alla mimesi con la natura (il ghiaccio granulare misto a ricordi di voci in Below the Cold Ocean), la fiamma del fuoco progressivo post-Xenakis in Dance of Fire e il marmo che si frantuma in Lead Crystal Marbles) o al confronto con il post-umano (il misticismo nelle voci trattate nel ricordo dei Tangerine Dream più visionari in Blank Mirror e la ricerca nel sogno elettrico cyberpunk di Wounded Breath).
Una piacevole sorpresa legata all’ortodossia del suono elettronico puro. Quella che una volta chiamavamo classica contemporanea. Grande Erdem.

Voto: 10

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Autore: taffey6977@gmail.com