Bella Chicco ‘Bella Chicco’

(Ultra Hertz 2009)

Dieci minuti di follia elettronica a bassa fedeltà. Come altro definire questo mini lavoro (5 tracce per 10 minuti complessivi) di Bella Chicco? Una chitarra giocattolo, un processore Ultra DI e una tastiera Chicco (appunto…) possono bastare per le surreali composizioni della “one man toys band” romana, sinistre e gracidanti ma dal fascino ipnotico come le migliori hit da dancefloor.

Si comincia con Chicco Il Rimastino, tra spari da videogame anni ’80, clacson sintetici e una ritmica quasi drum’n’bass che crea un caos a metà industrial e techno, ma avvolte in un involucro lo-fi. Panino Preview scorrazza su un ritmo incalzante e suoni gracidanti seguente un ipnosi acida da sballo continuato. Formaggino Mio si apre su suoni da tastiera giocattolo, per poi trasfigurarsi in una traccia kraut-industriale fai da te, come se i Kraftwerk fossero regrediti allo stato infantile senza dimenticare il percorso della loro maturità. While My Chicco Guitar vira verso una struttura vagamente country, come se nel western anziché con piano e chitarra si armeggiasse con sintetizzatori e processori.

Che dire, un lavoro che lascia spiazzati e basiti, che si prende gioco di sé stesso pur essendo terribilmente serio. L’aurea lo-fi conferisce calore alla freddezza dell’elettronica, rendendo teneramente accattivanti le composizioni. Aspettando prove sulla lunga distanza, promozione a pieni voti.

Voto: 8

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