Dream Theater ‘Black Clouds & Silver Lining’

(Roadrunner 2009)

Decisamente i Dream Theater non sbagliano un colpo. Giunta al decimo album di studio, la band di John Petrucci (chitarra), James LaBrie (voce), John Myung (basso), Mike Portnoy (batteria) e Jordan Rudess (tastiere) mette a segno un altro bel colpo nella sua discografia nutrita di ottimi lavori.
“Black Clouds & Silver Linings” è infatti l’ennesimo riuscitissimo esempio di progressive-metal, che non scontenterà i fan di vecchia data e attrarrà nuovi adepti. L’opener A Night To Remember si fa ricordare, più che per i riff di Petrucci (davvero uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi), per la splendida melodia. A Rite Of Passage, primo singolo estratto dall’album, è una manna per gli amanti del virtuosismo strumentale: la band è in splendida forma e qui lo dimostra appieno, profondendosi in divagazioni solistiche tipicamente prog per nulla tediose. Whiter è il brano più melodico della raccolta; The Shattered Forest, invece, è l’ultimo capitolo della “Suite dei 12 passi”, con cui Portnoy ha ripercorso il suo passato di alcolista (le parti della suite sono dodici come dodici sono infatti i “passi” che gli Alcolisti Anonimi devono seguire per uscire dal tunnel della dipendenza): il pezzo vanta un gran bell’attacco a base di riff-panzer ed orchestrazioni con suggestioni arabeggianti e cita poi le altre quattro tracce che costituiscono la suite (The Glass Prison, This Dying Soul, The Root Of All Evil e Repenteance, contenute nei precedenti album dei nostri).
The Best Of Times è uno dei pezzi migliori della raccolta: l’incipit è affidato al pianoforte e al violino, cui poi subentra la chitarra acustica. Subito dopo, il pezzo si elettrifica, mettendo in mostra una vena decisamente struggente; splendido il finale, in cui svetta su tutti Petrucci. A chiudere l’album, la cupa The Count Of Tuscany.
Oltre al presente LP, in allegato, un delizioso secondo disco di cover, contenente brani di Rainbow (Stargazer), Queen (Tenement Funster – Flick Of The Wrist – Lily Of The Valley), Zebra (Take Your Fingers From My Hair) e King Crimson (Larks Tongues In Aspic pt. 2) stupendamente – neanche a dirlo – eseguiti. Disponibile anche un’edizione contenente un ulteriore disco con le versioni strumentali del primo.
In conclusione, forse non sarà “Images & Words”, capolavoro inarrivabile della discografia del quintetto americano, tuttavia questo “Black Clouds & Silver Linings” è un album che merita sicuramente considerazione e che conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la statura artistica dei Dream Teather.

Voto: 8

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