(Autoprodotto/Extreme Agency 2008)
Probabilmente prima o poi in tutti i generi si arriva a un punto in cui musicalmente è stato detto tutto, anzi suppongo che abbiamo già raggiunto e superato quel punto, quindi quel che si può esprimere di positivo viene, inevitabilmente, solo dalla spontaneità e dalla bravura personale delle persone coinvolte nei progetti musicali. Ed è proprio per questo motivo che l’album dei Phaenomena, nonostante sia ben lungi dal proporre qualcosa di nuovo nel saturo panorama prog rock/metal, mi ha oltremodo soddisfatto.
Il tema dell’album è, ovviamente, la follia, e i sei esplorano l’argomento in maniera goduriosamente approfondita, musicando nientepopodimeno che l’Elogio della Follia di Erasmo da Rotterdam. Quindi, argomenti intellettualmente stimolanti a mò di vecchio progressive rock italiano anni ’70, musicalmente sostenuti da un sound progressive variegato come quello anni ’90.
Impossibile non parlare dello splendido lavoro di tastiere e sintetizzatori, presenti in tutto l’album (sentire soprattutto pezzi come Erasmus’s Rest). Buona anche la prova vocale di Stefano Sbrignadello, anche se come timbro è molto derivato da un eccessivo ascolto di Dream Theater e compagnia.
Tutto ‘The Praise of Madness’ è costruito con grande esperienza, si sente che è una creatura a cui è stato dedicato molto tempo e affetto. C’è qualche passaggio non proprio efficace, per esempio al terzo minuto di The Frenetic Triad la batteria accellera in maniera eccessiva e gli strumenti faticano a farsi sentire, ma senza andare troppo a cogliere il pelo nell’uovo, Praise rimane piacevole in tutta la sua (non breve) durata.
La produzione non è proprio delle migliori, purtroppo; considerando l’enorme lavoro sui cambi di ritmo e gli assoli, forse era meglio spendere qualcosa in più anche su una produzione che potesse far risaltare ogni strumento in maniera efficace. In ogni caso poco importa, è il primo album della band, ci hanno messo cinque anni a farlo e, personalmente, lo ritengo un’ottima prima prova.
Voto: 8
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