Henry Scott Stokes ‘Vita e morte di Yukio Mishima’

 

Di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

Yukio Mishima è stato e continua ad essere, nello stesso tempo, una figura autorevole della storia della letteratura giapponese del novecento e una figura contrastata di intellettuale sotto continuo processo di revisione della sua opera da parte della critica. Morto nel 1970 a quarantacinque anni insieme al suo commilitone  Masakatsu Morita per seppuku e kaishaku, cioè suicidio rituale attraverso la lacerazione dell’addome e successiva decapitazione, dopo aver, con l’aiuto della sua milizia privata Tatenokai, preso in ostaggio il maresciallo della guarnigione del quartier generale della base militare di Ichigaya a Tōkiō e denunciato pubblicamente in un comizio di fronte ai militari  dello Jeitai, le forze armate di difesa giapponesi, il degrado della società giapponese e la perdita dei valori imperiali e dopo aver incitato i militari  stessi alla ribellione e alla restaurazione dell’autorità imperiale. Henry Scott Stokes, inviato del Times a Tokyo e unico giornalista straniero presente alla conferenza stampa avvenuta dopo il suicidio ricostruisce attraverso i ricordi della sua amicizia con lo scrittore,  la vita e la morte, parafrasando il titolo, di questo controverso autore, saggista ed attore, oltre che atleta, capace di eccellere nel romanzo e nel teatro rendendosi conosciutissimo al di fuori del Giappone. In questa biografia, che esce in italiano per la casa editrice Lindau, l’autore ci parla di Mishima, dalla sua infanzia vissuta per molto tempo sotto il ferreo controllo della nonna, attraverso la sua crescita umana ed intellettuale che lo porta non ancora trentenne a vedere pubblicata la sua opera omnia a cura della casa editrice Schincōsha, molto prima di altri scrittori  suoi coetanei come Yoshe Otta e Shōhei Ōoka. Stoker racconta l’uomo e l’artista, l’essere umano in conflitto con la sua omosessualità non dichiarata e fonte di continui turbamenti, e lo scrittore autore di capolavori come ‘Confessione di una maschera’ e della quadrilogia intitolata ‘Il mare della fertilità’, comprendente i volumi ‘Neve di Primavera’, ‘A briglia sciolta’, ‘Il Tempio dell’alba’, ‘La decomposizione dell’angelo’. Un autore capace di uno stile di scrittura raffinato ed erotico, delicato e dolorosamente sofferente, componenti inestricabilmente intrecciate e difficilmente separabili. Un autore che il suo amico e premio nobel per la letteratura Yasunari Kawabata  definisce un talento su scala mondiale che nasce solo ogni due secoli. Un autore acclamato ancora giovane come lo scrittore più originale e significativo del dopoguerra. Un autore, quindi, complesso e controverso che Stokes, tramite il suo racconto, invoglia a conoscere e studiare attraverso la lettura delle sue opere.