Miranda Mellis ‘Il revisionista’

 

Di Marco Loprete

marcoloprete@libero.it

Esordio nel mondo del romanzo di Miranda Mellis, “Il revisionista” è uno splendido esempio di letteratura sperimentale. Sapientemente illustrato da Derek White, il libro ha avuto origine, come ha spiegato l’autrice stessa, «dalla rabbia e dalla disperazione politica per la guerra e gli altri insulti al mondo perpetrati dal governo americano, primo fra tutti la mancata ratifica del protocollo di Kyoto. Mentre il governo e i suoi “selezionati” esperti continuavano a minimizzare, uscirono tantissimi articoli sulla loro manipolazione dei dati climatici. Era come se stessero scrivendo fiction. Con ‘Il revisionista’ ho voluto approfondire come il più elementare senso della realtà e la percezione delle persone potessero essere filtrati e distorti dalla propaganda».

Ed è innegabilmente proprio la tematica ambientale quella al centro dell’opera della Mellis. Il revisionista cui allude il titolo altri non è che un individuo incaricato (presumibilmente dal governo) di monitorare la situazione climatica del pianeta con l’ausilio di sofisticatissimi strumenti e di alterarne poi i dati, diffondendo rapporti fasulli. Dal momento, poi, che le città sono devastate dal lancio di bombe atomiche (forse c’è una guerra in corso, ma il protagonista/io narrante non lo specifica), la popolazione comincia una sorta di esodo di massa verso l’Isola del Nuovo Inizio, un luogo dove ricostruirsi una nuova esistenza. Sennonché neppure lì la vita si rivela migliore (gli appuntamenti amorosi sono obbligati, la gente avverte l’impulso improvviso di strappare qualsiasi cosa gli capiti a tiro e, come se non bastasse, occorre far finta di non riconoscersi). «Si andava sull’isola in cerca di una nuova identità e si trovava una situazione identica alla precedente», scrive la Mellis. Così si scatena, sull’onda della nostalgia, un controesodo che riporterà quasi tutti alla vita di prima. Si intrecciano, con tutta questa vicenda, le vite di altri personaggi, spiati dal revisionista, dando vita così ad un turbine narrativo dalle venature dadaiste che, pur nella sua forma sperimentale, riesce a conquistare il lettore. Uno degli esordi più promettenti degli ultimi anni.

Link: Nutrimenti Edizioni, 2008