Svartbag ‘Svartbag’


(Rump 2008)

Disco interessante questo dei danesi Svartbag. Niels Ladefoged (chitarra, sampler e electronica), A. REX (chitarra, sampler e electronica) e Peter Kyed (elettronica e suoni naturali) hanno confezionato un lavoro di cinque tracce per ben 47 minuti di ascolto all’insegna di una miscela di dark ambient, drone e space rock dalle atmosfere oscure ed ipnotiche.
Si comincia con Black Capricorn, in cui il suono della batteria si staglia su una cupa distesa di materiale sonoro sapientemente elaborato; il pezzo cresce lentamente ma inesorabilmente di intensità: il risultato è una sorta wall of sound in cui chitarre (o quel che ne rimane), elettronica e batteria tratteggiano un’atmosfera gelida e sinistra, degna di un film horror.
The Flutist è invece caratterizzata da pulsanti loop elettronici, battito tribale della batteria, una chitarra in sottofondo ed un basso a dare profondità al tutto; ad intervalli regolari una seconda chitarra irrompe in primo piano disegnando traiettorie sbilenche. La successiva Cairo è invece un cupo mantra elettronico, dall’andamento ipnotico e dalla struttura monolitica. Al termine di questi oltre 10 minuti l’ascoltatore si ritrova catapultato in Loop#9, caratterizzata da un sottofondo all’insegna di un’atmosfera sospesa, su cui si stagliano lamenti/ronzii elettronici di varia natura che si dissolvono nel nulla dopo un paio di minuti, con l’ingresso di una chitarra impegnata in un tenue arpeggio; il pattern melodico/ritmico è ripetitivo, tale da creare anche qui un effetto ipnotico. In chiusura, le linee disegnate da una sei corde elettrica – dal chiaro sapore psichedelico – fanno crescere di intensità (anche emotiva) il pezzo.
La conclusiva Billy Name ha un mood minaccioso, carico di tensione – anche grazie alle pulsazioni marziali dell’elettronica e al vociare sconnesso in sottofondo. Il finale, affidato ad una chitarra psichedelica, è all’insegna di un crescendo sonoro/emotivo. La baraonda sonora si stempera però progressivamente. Ottima chiusura per un ottimo disco.

Voto: 8

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