Marc Augé ‘Casablanca’

 

Di Marco Loprete

marcoloprete@libero.it

Il paragrafo è così bello (e significativo) che – come ha peraltro fatto la Bollati Boringhieri, proponendolo addirittura in copertina – merita di essere citato nella sua interezza: «Ogni film che ci è piaciuto trova posto un giorno nella nostra memoria accanto ad altri ricordi. Diventa un ricordo tra tanti, anche lui minacciato dall’oblio, dall’erosione della memoria. Accade così che delle immagini di film rimangano qua e là nella testa come ricordi personali, come se facessero parte della nostra vita. Dobbiamo fare il “montaggio” dei nostri ricordi, il girato della memoria, per ricreare una continuità, per farne un racconto».

Così Augé in uno dei passaggi cruciali della sua ultima fatica, questo delizioso “Casablanca”. Ed il passaggio è particolarmente significativo perché non di una vera e propria autobiografia si tratta, ma piuttosto del «montaggio di alcuni ricordi». Come un novello Proust, Augé si serve di ‘Casablanca’, film culto della Hollywood classica, per ricostruire gli anni dell’infanzia, della guerra, le fughe da una parte all’altra della Francia, le figure familiari significative e riflettere sui complicati meccanismi della memoria e del ricordo.

Un libricino godibilissimo, evocativo, poetico, impreziosito da una scrittura sobria ma capace di comunicare in modo preciso pensieri e sensazioni nascoste. Tra le migliori uscite del 2008.

Link: Bollati Boringhieri