Giovanni Ferrario ‘Headquarter delirium’

(Pocket Heaven/5ive Roses Promotion 2008)

Finalmente Giovanni Ferrario esce dalla consolle e si esprime in prima persona, esordendo con un ottimo disco di pop di pregevolissima fattura. Per chi non lo conoscesse chiarisco che Ferrario ha prodotto e collaborato con artisti quail Estra, Scisma, Morgan, PJ Harvey e aveva creato i Micevice con Marta Collica, che qui partecipa in diversi episodi insieme al suo compagno di vita Hugo Race. A dimostrare a Ferrario la riconoscenza per quanto ha fatto per la musica italiana, c’è anche Manuel Agnelli .
Il disco nel complesso è molto variegato anche se mantiene la sua matrice pop. Tuttavia, si tratta di un pop estremamente ricercato, con ogni sonorità perfettamente collocata, privo di sbavature e soprattutto che non annoia mai. Anzi per ogni brano ci sono diverse sfaccettature che intrigano e che spingono, una volta terminato il cd, a premere nuovamente il tasto ‘play’ del lettore. Questa premessa è d’obbligo perché in ognuna delle quattordici tracce ci sono dei profondi legami con i tre quarti del mondo rock del passato e contemporaneo.
Partiamo dall’analisi di War’s over dove Ferrario mette insieme il primo David Bowie con un elettronica dalle venature psichedeliche, o Echoes never die, splendida ballata blues decadente, cantata in coppia con Agnelli, nella quale i due non hanno nulla da invidiare ai Gutter Twins . In Sea song Ferrario si lascia andare a dei cambi di registro stilistico a dir poco schizofrenici, ed infatti parte con un jazz pop per poi intensificarsi in un r’n ‘b alla maniera dei Delta 72. Dicevo di Hugo Race e della Collica che collaborano entrambi nel blues stradaiolo, rarefatto e lancinante di Cathode ray conversions, mentre nel blues etereo Basically naked le parole ed il cantato sono addirittura dell’ex Bad Seeds. Insomma Ferrario ha aspettato per esordire, ma lo ha fatto con grande stile. Complimenti!

Voto: 8

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