Roberto Celi ‘Clouds By Fire’


(Autoproduzione 2007)

Il vibrafonista Roberto Celi, crea, vera e propria
incredible strange music.
Parlando
del suo precedente “Vibrando”, ci auguravamo intensamente
che qualche divinità miracolosa rischiarasse il cammino
artistico del pur bravo vibrafonista.
Non sembra esser andata
cosi.
Sette interpretazioni di classici (fra cui i
Cranberries?…)
e due brani originali che, piuttosto che svelar un talento innato,
assomiglian più che altro ad un esercizio di stile dolciastro
ed irritante.
La scelta dei brani è di per se, sufficiente
al taglio delle vene, Beatles
(Yesterday e
Michelle), Lou
Reed
(Perfect
Day
), Gershwin
(l’immancabile Summertime),
Bowie
(The Man Who Sold The
World
e Speed
Of Life
).
Appiccicoso, a
tratti svenevole, dalla scelta dei brani alle interpretazioni,
passando per i due brani originali; un massacro continuo e ben
premeditato.
Ammirevole in tal senso; era questo lo scopo
perseguito?
Onor a Celi ed alla sua perizia tecnica.
In quanto
a senso della visione,
preferiamo passar oltre e tirar dritto.
Ricorderò questo
albo, come incubo ad occhi aperti, in questo dunque vera incredible
strange music
.
Un suo brano,
tra i folli interpreti della serie “Songs In The Key Of Z”,
non avrebbe affatto sfigurato, ma, se da quelle parti dove l’esser
outsider era astruso stravolgimento creativo ed urgenza pressante,
in queste nove traccie, di tutto questo non se ne intravede
ombra.
No, questa è musica che non ci piace.
Persa in un
limbo proto fusion, compiacente ed educata, dall’alto profilo
esecutivo ma 0 idee a rischiarar la notte circostante.
Restan
ventidue minuti che passano senza colpo ferire.
Ma la colpa è
mia, che non capisco queste note melliflue, questi sospiri mal
trattenuti, son lercio e stupido io e me ne vanto.
Fra prova
impianto stereo, benessere new age, cocktail e tartine a bordo
piscina (la colonna sonora tenuta mooolto
bassa per non disturbar gli ospiti agghindati a festa…).
Lo
riascolto tutto d’un fiato, impegnandomi, facendo altro; il bandolo
della matassa non s’intravede.
Ed il mio diabete sale
vertiginosamente ad ogni ascolto.
Parlando di “Vibrando”
e dell’imminenza di questo “Clouds By Fire” dicevo:
Apprendo che è in gestazione un lavoro composto di
sole cover, da Bowie ai Beatles, che Dio lo accompagni nell’impresa e
lo induca a
scheletrizzare
il proprio talento. Potrebbe essere una bella sorpresa, in caso
contrario, non ci voglio nemmeno pensare.

Bene;
Celi è riuscito a sorprendermi.
Ed a farsi evitare (almeno
da me).

Voto: 4

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