Ladytron ‘Velocifero’

(Nettwerk 2008)

La chiave d’accesso per ascoltare i nuovi Ladytron è e rimane la stessa del fortunato “The Witching Hour”: ovvero electro-pop. Potremmo chiamarlo un continuum logico o un passaggio verso la completa maturità artistica, ed in effetti “Velocifero” è il naturale proseguimento di un discorso musicale, iniziato ormai da tre album, con tutte le certezze del caso su come e cosa suonare. Già, le certezze di quest’album sono tante: il pop filtrato e mutuato attraverso gli spinotti dei synth; gli anni ’80 e l’elettronica presi come principi base da seguire e non solo come mera fonte d’ispirazione (vedi Human League o Depeche Mode); la voce con riflessi bulgari di Mira Aroyo (l’iniziale Black Cat è cantata completamente in bulgaro), ipnotizzante e al tempo stesso un tocco gentile su atmosfere pregne di sentimenti da New Romantic; Ghosts è il fortunato single dell’album e sarà anche definitiva consacrazione mediatica dei Ladytron (?): ha personalità, fascino dark ed ingannevole unito al mistero racchiuso nel segreto di “…there’s a ghost in me…”. Da svelare. Segue tra i fortunati singoli, l’accattivamente Runaway i cui dettagli sono ormai svelati…

Voto: 7

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Autore: carbeman@virgilio.it