Medea ‘In un giorno qualunque’

(Autoprodotto/Alkemist Fanatix Europe 2008)

Più di una volta nell’ascolto di “In Un Giorno Qualunque” mi è venuto da pensare che in realtà i Medea stiano tentando di prendere per i fondelli il 90% di quel bel rock alternativo italiano che fino a poco tempo fa spopolava.
Il dubbio è salito a quasi certezza durante l’ascolto di Perfetta e mi c’è scappato da ridere…
Purtroppo i Medea fanno sul serio, suonano un rock molto italiano, figlio di influenze ligabuesche e le cose meno tristi dei Marlene Kuntz, davvero niente niente di più.
Non che sia particolarmente avvelenato contro le cose semplici, se fatte bene (a chi non dispiace una bella torta di mele della nonna?), ma in questo caso ho paura che non ci siano eccessive lodi da decantare.
Per carità, Stefano alla voce è sicuramente bravo e dall’orecchio allenato e le canzoni si muovono spedite; ma non c’è davvero nulla di originale, nulla di tecnicamente eccitante, nessun testo che vi farà venire voglia di cantare o che vi spingerà a far vostri gli ideali dei Medea… insomma mba’.
Un 5 e mezzo pieno per un rock litfibesco piuttosto fiero di esserlo ma non esattamente imperdibile.

Voto: 5

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