Thunder Express ‘Republic disgrace’


(Longfellow deeds/Audioglobe 2008)

In fase di disgregazione gli Hellacopters, il chitarrista Robert Dahlqvist ha messo su questo gruppo, prodotto da Mattias Bärjed (The Soundtrack of Our Lives), e completato da Robert Pehrsson alla chitarra ed armoniche (tutt’oggi membro dei Death Breath), Jens Lagergren al basso e Jesper Karlsson alla batteria. Bene ragazzi scordatevi l’aggressività hard-punk del gruppo svedese, perchè qua Dahlqvist ha preferito cambiare decisamente strada. Se da un alto, infatti, continua a rifarsi al miglior rock degli anni 70, dall’altro non è quello spigoloso, erede di MC5 e soci, ma al contrario quello più melodico ed avvolgente. “Republic disgrace” si adagia, infatti, su dei pezzi rock che devono molto da un lato alle pietre rotolanti e loro epigoni come gli Aerosmith, dall’altro, quando si adagiano vengono alla mente le prime produzioni dei rocker di quel decennio come Tom Petty (Switch) e addirittura il primissimo Springsteen, quello che lasciava tanto spazio alle chitarre soul (Everybody knows about a broken). Nel complesso un ottimo disco di rock anni ’70, quello che certi quarantenni hanno nel Dna e da cui è impossibile emanciparsi.

Voto: 8

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