Gabriele Bellini ‘De Revolutionibus Orbium Celestium’

(Lost Sound Records/Alkemist Fanatix Europe/Self Distribuzione 2008)

Il nome di Gabriele Bellini non è in effetti uno tra i più conosciuti nel panorama chitarristico italiano, già attivo da diversi anni con progetti come Shining Fury (di cui compaiono alcuni membri sull’album) e Hayaena, qui si dà al solista.
Cosa vuol dire, che stiamo parlando di uno di quei cd totalmente strumentali e vagamente masturbatori di un chitarrista? Esatto! Roba piuttosto rara da trovare recensita qui sulle onde kathodikkiane.
Ma nessuna paura, ché parliamo di un prodotto abbastanza particolare. Infatti ‘Orbium’ mescola insieme diversi stili, tra virtuosismi flamencheggianti a momenti di metal pesante a cose più armoniche, Gabriele non si rispamia in quanto a idee e melodie.
Prodotto da sè stesso (ottima scelta senza dubbio, visto il risultato) il cd presenta una ventina di tracce, tutte di durate abbastanza ridotte.
E se alcune cose funzionano pochino (Phenomenon non mi ha particolarmente colpito), altre son pezzi degni di ascolto attento (la vagamente steve howesca Sensation Seeker, Lumi o la possente Out); il Bellini non si limita alla tecnica per interessare l’ascoltatore, per quanto ne sia ben dotato. Ma lavora sulla melodia, fonde diversi stili tra loro e addirittura arriva a inserire quel pizzico di elettronica che non stona per nulla.
Per quanto, comunque, ‘Orbium’ non è un lavoro che si presti facilmente all’attenzione del grande pubblico, per ovvi motivi, resta comunque un gran prodotto che meriterebbe attenzione da quanti di voi si son annoiati dopo cinque minuti di Patrick Rondat e son pronti ad allargare un po’ le menti al di là del solito.

Voto: 8

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