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MAGGIO

Philippe Doumenc, Lo strano caso di Emma Bovary

Lei si chiama Emma Bovary e la sua storia è celebre. Innamorata dell’amore, ha vissuto di illusioni, ha ingannato suo marito e ha mandato in rovina il suo matrimonio. In un gesto disperato, si è uccisa assumendo dell’arsenico – o per lo meno questo è quello che sostiene Flaubert. Ma tutti sanno che l’arsenico, in una sola dose, non è quasi mai letale… Ecco qui quello che è realmente successo: due medici sono stati chiamati al capezzale della giovane donna. Uno, il dottor Canivet, rintraccia sul corpo segni di contusioni, l’altro, il professor Larivière, testimonia di aver sentito le ultime parole pronunciate da Emma: «Assasinata, non suicida». Due poliziotti di Rouen sono mandati a Yonville per indagare sul fatto. Ed ecco che si profila subito una serie di sospettati: un marito tradito, due donne coraggiose, un libertino cinico, un farmacista concupiscente… In un contesto mediocre e piccolo-borghese dove la perversione striscia nell’ombra, Philippe Doumenc costruisce una contro-inchiesta brillante, un vero romanzo sul romanzo, una sfida letteraria. Un noir che, alla fine, ci rivela quello che Flaubert stesso fingeva (forse) di ignorare.
Philippe Doumenc, nato a Parigi nel 1934, ha pubblicato Les Comptoirs du Sud (Premio Renaudot 1989, Seuil), En haut et à gauche du Paradis (Seuil, 1992) e Les Amants de Tonnégrande (Seuil, 2003). Vive a Parigi.

Luciano Mirone, Gli insabbiati

Uccisi dalla Mafia e sepolti dall’indifferenza. Otto storie siciliane. Otto storie di giornalisti assassinati, sequestrati o addirittura «suicidati». Otto storie ambientate nell’Italia dei delitti impuniti, della memoria corta, della democrazia dimezzata. Luciano Mirone ricostruisce le vicende di chi (animato dall’amore per la verità) ha pagato con la vita la sfida alla mafia e ai poteri occulti in una Sicilia diventata, negli anni della Guerra fredda, terra di intrighi sotterranei e di accordi perversi fra Stato e Antistato. Un’indagine avvincente, condotta attraverso le cronache del tempo, gli atti processuali, le testimonianze di tante persone. Un’indagine dalla quale emergono distrazioni, dimenticanze, omissioni, reticenze, depistaggi che hanno «insabbiato» la memoria e la coscienza di questo Paese. Dai grandi casi come quelli di Mauro De Mauro, di Giuseppe Fava, di Mario Francese, di Mauro Rostagno, alle bellissime storie di Beppe Alfano, Cosimo Cristina, Peppino Impastato e Giovanni Spampinato. Un’indagine lucida e caparbia. Una sfida coraggiosa alla cultura del silenzio.
I delitti irrisolti di cui tratta questo libro sono ancora ferite aperte. Su molti si è tornati recentemente, perché le inchieste si sono rimesse in moto, quando sono venuti alla luce nuovi inquietanti dettagli: come nei casi di Mauro De Mauro, Mauro Rostagno, Peppino Impastato.
Luciano Mirone (Catania, 1961), giornalista di carta stampata e
televisione, ha collaborato con il «Giornale di Sicilia» e «I Siciliani»
di Giuseppe Fava. Attualmente scrive per il «Venerdì di Repubblica», «Oggi», «Marie Claire». Fondatore e direttore rispettivamente dei periodici «Lo Scarabeo» e «Liberidea», ha pubblicato Un Paese (Tringale, 1988, Premio Nazionale «Nino Martoglio»), Michele Abruzzo racconta… Il Teatro Siciliano

Simone Weil, Manifesto per la soppressione dei partiti politici

Un pamphlet paradossale e corrosivo, scritto da una delle più grandi intellettuali del Novecento sessant’anni or sono, ma ironicamente (e tristemente) attuale.
Il semplice uso delle parole democrazia e repubblica obbliga a interrogarsi con estrema attenzione sulle seguenti questioni: come dare all’uomo la possibilità di esprimere il proprio giudizio sui grandi problemi della vita pubblica? Come impedire che circoli tra il popolo, nel momento in cui sta esprimendo la sua volontà, una sorta di rabbia distruttiva collettiva? Non è possibile parlare di legittimità repubblicana senza pensare a queste due domande. Non è facile trovare delle soluzioni, ma è evidente, dopo un attento esame, che qualsiasi soluzione implica, prima di tutto, la soppressione dei partiti politici.
Simone Weil nata nel 1909 fu alunna di Alain e docente di Filosofia nel 1931 all’Ecole Normale. Nel 1942 lascia la Francia per New York e infine Londra. Muore il 24 agosto del 1943. Le sue opere sono considerate tra le più ragguardevoli del secolo XX.

GIUGNO

Manuela Gandini, Ileana Sonnabend

Rumena, ricchissima, ebrea fuggiasca dagli orrori della Shoà, Ileana Sonnabend è stata la moglie di Leo Castelli. E così come Leo ha influenzato la scena Pop americana, lei è considerata la massima ispiratrice dei movimenti dell’arte in Europa. Separatasi dal marito affascinante ed elegantissimo («non sopportavo le sue continue scappatelle») continua a intessere con lui, da Parigi, un sodalizio artistico e professionale che attraversa ogni confine. Ileana è tanto discreta e schiva quanto Leo è uomo pubblico e seducente.
La bella biografia con ore e ore di interviste registrate, preparata da Manuela Gandini insieme alla Sonnabend in questi anni, giunge ora a pubblicazione un anno dopo la morte della protagonista.
La storia di Ileana è legata a doppio filo a quella di Leo, ma è anche la storia della più grande talent scout del Novecento: più grande e influente persino del grandissimo e adorato Leo Castelli.
Manuela Gandini è storica e critica d’arte contemporanea.
Scrive per numerose riviste specializzate, e per il quotidiano «La Stampa». Ha vissuto a lungo a New York e per anni ha frequentato Ileana Sonnabend con cui ha registrato un lungo memoriale, che è alla base del solido materiale documentario di questa biografia.


Alessandra Chiricosta e Roberto Tofani, Viet pop

Un reportage di immagini, luoghi, modi di vita e testimonianze da un paese che si sta affacciando in questi anni alla modernità e su cui pesa ancora il ricordo di generazioni cresciute con la sola prospettiva della guerra. Ma l’immaginario del Vietnam di oggi è completamente diverso: artisti, scrittori, ricercatori stanno trovando una «nuova via al Pop», sintesi tra Occidente e varie culture orientali (Cina, Corea, Giappone). La crescita economica che si avverte nei grandi centri fa sì che i telefonini, Internet e i videoclip dei cantanti pop siano lo sfondo di una trasformazione entusiasmante, sicuramente nuova, ma per molti aspetti ingenua.
Alessandra Chiricosta, filosofa, storica delle religioni specializzata in culture dell’Estremo Oriente e del Sudest asiatico, ha collaborato con l’Università di Roma «La Sapienza» e con l’Università «Roma Tre», dove ha ottenuto un Master in «Scienze della Cultura e della Religione» ed è attualmente dottoranda in Filosofia. Ha collaborato anche con l’Università di Hanoi e con l’Ambasciata d’Italia in Vietnam. Parla correntemente il cinese e il vietnamita.
Roberto Tofani, giornalista, ha conseguito un Master in Peacekeeping and security studies. Dal 2004 è stato corrispondente
dal e sul Vietnam per l’agenzia di stampa «AKI Adnkronos International», per la quale ha riferito anche da Cambogia, Laos, Thailandia e Birmania. Con Alessandra Chiricosta gestisce il sito www.sudestasiatico.com


Silvia Grijalba, Dio salvi la movida

Quando crollò la dittatura franchista (1975) la Spagna si trovò «sull’orlo di una crisi di nervi»: milioni di giovani, studenti, artisti, lavoratori volevano riprendersi in pochi attimi tutto quello che l’austero regime del Caudillo aveva loro sottratto. Fu un’esplosione di vita e di creatività che è ben rispecchiata dal cinema di Pedro Almodovar.
Dio salvi la Movida racconta la storia di questi protagonisti – dagli artisti ai locali emblematici, fino ai mezzi di comunicazione – basandosi sulle fonti di allora, sulle dichiarazioni fatte in quel periodo, senza «trucchi», senza il filtro della memoria e senza l’intossicazione delle passioni e delle paure che il tempo trasmette.
Gli esperti del tema, quelli che l’hanno vissuta in prima persona o i loro coetanei che l’hanno vista dal di fuori troveranno qui degli elementi poco conosciuti e dei punti di vista che probabilmente hanno dimenticato. Le nuove generazioni, quelli che sono nati negli anni Ottanta, avranno a disposizione un documento fondamentale per sapere cosa successe allora e per conoscere i personaggi, i programmi o i luoghi più famosi della nuova Spagna.
Silvia Grijalba è giornalilsta e scrittrice di saggi e romanzi. Ha collaborato alla sezione culturale di «El Mundo», mentre ora tiene una rubrica su «Glamour». Si interessa di musica e ha intervistato artisti come David Bowie, Mick Jagger e Patty Smith. Ha pubblicato le biografie dei Depeche Mode (1995) e dei Dire Straits
(1997), e i romanzi Alivio rápido (Plaza y Janés, 2003) e Atrapada en el limbo (Plaza y Janés, 2006).

Valentina Tonolo, Appuntamenti al buio

Che ci fa in un’agenzia matrimoniale una giovane filosofa – per di più brillantemente laureata con una bella tesi sull’idea di consigliere filosofico? Valentina è stata reclutata, come tanti trentenni di oggi, per fare un mestiere che non conosce e che dovrà praticamente inventarsi: il «consigliere di matrimoni». Valentina si trova a gestire le schede e i sogni di circa 5.000 uomini e altrettante donne, deve districarsi in una girandola esilarante di appuntamenti, fallimenti sentimentali, approcci e delusioni degni di una tragicommedia dei nostri tempi. Dove tutto, anche i sentimenti, sembra essere «a tempo determinato». Valentina deve assistere, consolare, studiare improbabili abbinamenti in ogni fascia di età e condizione sociale. Ma soprattutto si chiede: perché io aiuto gli altri a innamorarsi, vincere la solitudine, sposarsi, e poi la mia vita sentimentale è un disastro completo? La storia si complica perché Gabri, ineffabile impresaria dell’agenzia l’Oasi, comincia a chiedere a Valentina, quando non si trova in tempo una candidata, di «rimediare» andando lei stessa agli appuntamenti coi clienti. E a questo punto la sua vita, fra incidenti e falsi allarmi medici, fra pretendenti veri e semplici mitomani, diventa tutto un unico «appuntamento al buio». Fino a che un giorno…
Valentina Tonolo nata il 1971 a Dolo (Ve), si è laureata in Filosofia della Storia all’Università Ca’ Foscari di Venezia con Umberto Galimberti.
Si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di
Roma e si è «masterizzata» in Counseling Filosofico a Torino. Tra
prove teatrali e consulenze filosofiche ha lavorato per anni anche in
due agenzie matrimoniali, e Appuntamenti al buio è il romanzo (solo in parte) autobiografico che ha tratto da questa esperienza.