Ellen Fullman/Sean Meehan ‘Ellen Fullman + Sean Meehan’

(Cut 2007)

Puntano al buio oltre il sole.
Tre
brani registrati nel 2006 in California nello studio della
Fullman.
Circonvoluzioni oppiacee dalle parti della
risonanza infinita.
Il long string instrument (lsi) utilizzato
dalla Fullman è un doppio set di sua creazione di corde
metalliche parallele lunghe 14 metri (variabili sino ai 20 ed
oltre…).
Azionate tramite sfregamento o pizzico, le corde
metalliche del lsi sono esperienza audio/visiva sconvolgente quanto
conturbante.
Generatori di risonanza astrale?
Codificatori di
segnale da spazio profondo?
Ascoltatevi i suoi incantevoli “Body
Music” o “Change Of Direction” (tanto per citarne
due); poi ditemi….
Comunque, il lsi della Fullman entra in
copula discreta con il rullante ed i cimbali di Sean Meehan
(batterista impro stanziale dalle parti di New York), il risultato
dell’umidore generato è: sapida sinfonia di sinewaves in
orbita ellittica.
Lo stile atipico di Meehan è
perfettamente complementare al lavoro della Fullman.
Senza
overdubbing o effetti di sorta, i due si impegnano in tre set
ascensionali di estatici drones microtonali.
Calore infinito che
cova sotto le ceneri, sinestesia allo stato puro, spazio libero per
menti aperte, David Toop lo inserirebbe di prepotenza nel suo
“Oceano Di Suono” (edizioni Costa e Nolan, se non
lo avete fatto cercatelo e leggetelo…).
I cimbali di Meehan
costantemente sfregati e sollecitati, una sinfonia metallica e
minimale di overtones simili ad un’enorme, immenso; grande piano
solitario in fase di riverbero automaticamente innescato dalle dita
di Dio.
L’idea dello studio che lentamente si satura di suono è
un pensiero che mi lascia salivare copiosamente come un Lama in
calore.
Un’espansione, un perdersi.
Rannicchiarsi impauriti al
cospetto di un fulmine.
Emanazione organica.
Vi voglio bene;
procuratevelo.
Le mie parole in croce avranno allora un senso.
The
circle never ends.

Voto: 8

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