Beirut ‘Gulag Orkestar’

(Ba Da Bing! Records/Goodfellas 2006)

Sono convinto che certe “cose” le hai dentro fin dalla nascita, (se non da prima), ed è innegabile ascoltando Beirut;
certe altre, invece, le apprendi giorno dopo giorno ed in questo processo l’habitat, così mi hanno insegnato, sicuramente ti influenza ed indirizza, ed anche questo è innegabile ascoltando Beirut;
basterà tutto ciò a spiegare che “Gulag Orkestar” è un capolavoro della musica dell’Est Europa suonato da un ragazzo americano del New Mexico di diciannove anni?!? Il mistero rimane.
La certezza Zach Condon entra nel cuore di una terra disagiata e ne porta fuori le meraviglie della sua tradizione fanfaresca grazie ad una interpretazione commossa, carica umanamente, ed ad una voce nostalgia e struggente (sembra di sentir cantar un nuovo Devendra Banhart).
Come un reporter televisivo Zach ti addentra nei suoni dei Balcani, tanto cari ad un Kusturica, e magicamente ti ritrovi in coda ad una marcia stanca con i dong dei piatti a scandire il passo dell’orchestra che ti precede.

Voto: 8

Link correlati:www.beirutband.com

Autore: carbeman@virgilio.it