Luciano ‘Jah Words’

(Ras/Goodfellas 2005)

O Luciano, Luciano, rimembri ancora il tempo in cui eri uno dei maggiori esponenti dei battiti in tempo dispari? Rimembri il pathos della tua voce, il calore delle tue rime, la gioia delle tue progressioni armoniche? Rimembri oppure hai perso memoria, oltre che il tocco magico che ti contraddistingueva? Sei conscio di darci, con ‘Jah Words’, l’ennesima riprova d’aver finito il fiato, d’essere entrato in studio con chissà quali millisecondi d’idee pronte a venir sviluppate, d’aver svolto un compitino da seconda elementare, senza alcun guizzo felino; un unico lungo panegirico bene impostato buono per chi Kingston lo ascolta al pub la domenica sera, tra un panozzo e Sky? Proprio tu, così intransigente solo fino a pochi anni fa, così lascivo nel gocciolare emozioni, oggi mi sai da Sorrisi&Canzoni. E manco ti si può imputare l’età, dacchè nel tuo campo le cose migliori arrivano da gente saggia oppure discretamente folgorata (Lee Perry, ad esempio). Cosa salvare di un sì bel prodotto ordinato? I colpi di tosse di Angel Heart? Gli sbadigli di Why Should I? La quasi sufficienza di Are You With Me e/o Never Giving In? Un reggae senza ritorno, anzi un qualcosa che sta al reggae con i muscoli e i fumi come le lampade UVA stanno al sole. Entrambe scaldano, vero…dipende da cosa volete per accontentarvi. E – te ne prego, ma mi rivolgo a te e a chiunque altro faccia musica oggidì – BASTA con i rifacimenti di Knockin’ On Heaven’s Door. Grazie.

Voto: 3

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