Koji Asano ‘Final Insurance Collection Vol 2: 1992/1994’

(Solstice 2005)

Seconda raccolta di frammenti sparsi per il giapponese residente a Barcellona
Koji Asano.
La precedente raccolta “The Giant Squid” del 2003 indagava sui suoni
creati nel biennio 97/98, ora l’obbiettivo si focalizza sulle annate che vanno
dal 1992 al 1994, quindi negli anni di realizzazione del suo primo lavoro “Solstice”
del 1995.
Bozzetti agrodolci sinceri e trasparenti, frammentari e spesso indecisi sulla
direzione da prendere.
Improvvisazioni al computer, chitarre, piani trattati, registrazioni ambientali,
oggettini indefinibili vari; il perfetto musicista elettronico/avant/impro
praticamente.
Verrebbe voglia di passar oltre e non ascoltarlo ma sarebbe un’errore.
Butti via i primi due episodi elettronici senza senso e ti ritrovi ad imbatterti
nella deliziosa 25 Strings che leggera si muove lungo un percorso notturno
chitarristico precedentemente calpestato da Derek Bailey e forse anche
dalle lisergie anomale di L (doveroso procurarsi la ristampa del suo “Holy
Letters” su Vhf ).
Seguono passaggi anonimi alla Aphex dei tempi che furono pesanti come
macigni, schegge di suoni pretenziosi ed arty di una noia mortale (vedi
gli insopportabili sbattimenti di Remedy), ma poi come per magia tutto
si ridefinisce.
Filamenti di ambient pianistica combusta si dipanano dalla sottilmente inquietante
Humidity, di nuovo tutto pare quasi perfetto; il nulla con un leggero suono
planante a far da anima. Deliziosa veramente.
L’altrettanto bucolico paesaggio disastrato evocato da Final Insurance
ci introduce alla conclusiva e bellissima Evening Falls.
Sette minuti di suoni naturali ed un’incerta linea fiatistica sfiatata; reale
notturno candore.
Pietra preziosa.
Luci ed ombre, ma le luci paiono più forti delle ombre.
Dentro ci sono vizi e virtù, una raccolta leggera di attimi; nulla di più.
Nessun inganno.

Voto: 7

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