Taku Sugimoto ‘Music For Cymbal’


(Cut 2004)

Taku Sugimoto compone, Jason Kahn esegue. Una sicurezza vero?
Tre minuti di silenzio e scattano i piatti (le casse ringraziano), plin plin
plin plin
ed ancora plin.
Segue un’oasi di calma e si riparte di nuovo, plin plin plin plin ed
ancora plin.
Di nuovo calma, colpetti sparsi in giro, qualche risonanza simpatica, qualche
colpo più o meno deciso e via di nuovo con la giostra; giù
il gettone ragazzi si parte
.
Qualcosa da qualche parte sembra stiracchiarsi, ogni tanto un suono si slabbra
un pochino tanto per sembrare vivo, ora più pieno ora più vuoto,
silenzi meditativi assortiti; silenzi e basta (molti).
Probabile l’intento di provocare assuefazione; probabile l’intento di esser
citato in giudizio per truffa dal povero compratore sfinito.
Continuiamo a passargliela liscia a Taku, che le sue copiette intanto se le
vende beato.
Ad un certo punto si ha l’impressione (più di un’impressione) che il
tutto si ripeta ciclicamente (programmino al computer?), si fa strada un dubbio;
che ci stia sonoramente prendendo per il culo.
Ci ho provato, prima seriamente e poi meno seriamente.
Nel primo caso la nebbia nel cervello non si è diradata (anzi!), perversamente
mi sono ritrovato ad immaginare questa sontuosa composizione eseguita
dal vivo; sai che spasso.
Nell’ipotesi ridanciana ho lasciato andare il cd e sono andato al pub, il silenzio
che mi ha accolto al ritorno è stato altamente gradito.
A quando la produzione di un cd senza realmente nulla di inciso?
Ideale per contribuire all’aumento di sindromi depressive ed al consumo di cattive
droghe (anche diecimila birre vanno bene).
I marroni iniziano a girare (tira bella aria in casa Cut).

Voto: 1

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