Manuel Mota ‘Quartets’

(Headlights 2005)

Dopo aver riproposto alle cronache musicali di quest’ultimo decennio il magico savoir faire di una chitarra, astratta come il tocco di Derek Bailey, l’improvvisatore di Lisbona registra il quinto album della sua carriera.
Lo fa spiazzando e spostando il baricentro del suo interesse dal rapporto intimo con il solo strumento, fase espressiva principale di tutti i precedenti lavori, alla creazione di pezzi per quartetto. Un cambio di registro che funge da passo ben più importante nel quale Mota, agguantata la maturità, mette con dovizia in gioco la propria verve, facendo permeare la sua musica anche per mani che non siano le sue. Al proprio fianco l’immancabile collaboratrice Margarida Garcia, Fala Mariam e César Burrago, tutti alle prese con un’insolita combinazione strumentale: chitarra, contrabbasso elettrico, trombone e carillon (che tanto ruba la scena al ‘vecchio’ vibrafono).
Nel complesso tutti i tratti del musicista: movenze surreali, lo sguardo introspettivo, la ricerca di una musica che scruti nelle profondità dell’anima, mediante tradizione e avant, sono riconoscibili nell’ascesa di “Quartets”. Volendo giocare nella ricerca di metafore, i quattro appaiono come una versione moderna e sperimentale dello storico Modern Jazz Quartet. Similitudine non nei suoni ma dentro la pacatezza con cui i componenti si uniscono e si avvicendano a colpi di improvvisazione.
Briose istanze jazzy (Shield, Mean Dry Land), riflessioni notturne sospirate (Good Eve), il fascino nutrito per le particelle sciolte e discontinue (Deep in Your Face, A Blue Cross), dando rilevo ai minimi particolari (Quad, Closer).
Balzando verso la fine non resta che dimenticare tutte le parole dette, potrebbero in un istante polverizzarsi e diventare fumo: l’ingegnosità, lo stile sfuggente e anarchico di queste improvvisazioni è difficile da descrivere in parole chiare e precise, che perdurino nel tempo. Ci interessa solo constatare ancora una volta l’indiscutibile qualità artistica di casa nell’artista iberico.

Voto: 9

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